Il rischio di cancro della prostata, avanzato o fatale, aumenta con l’assunzione di multivitaminici
I supplementi multivitaminici sono impiegati da milioni di cittadini statunitensi perché ritenuti produrre benefici per la salute, ma la relazione tra l’impiego di multivitaminici ed il tumore della prostata non è chiaro.
Ricercatori del National Cancer Institute a Bethesda negli Stati Uniti hanno esaminato in modo prospettico, l’associazione tra uso di multivitaminici ed il rischio di carcinoma prostatico ( localizzato, avanzato e fatale ).
Sono stati esaminati 295.344 uomini, partecipanti allo studio NIH-AARP Diet and Health Study, che al momento dell’arruolamento non erano affetti da tumore negli anni 1995 e 1996.
Nel corso del periodo osservazionale di 5 anni, la diagnosi di tumore della prostata ha interessato 10.241 uomini, di cui: 8.765 tumori localizzati e 1.467 tumori avanzati.
All’analisi di mortalità dopo 6 anni di follow-up, ci sono stati 179 casi di tumore della prostata ad esito fatale.
E’ stato valutato l’impiego dei multivitaminici.
Nessuna associazione è stata osservata tra l’impiego dei multivitaminici ed il rischio di carcinoma prostatico localizzato.
Tuttavia, i Ricercatori hanno trovato un aumentato rischio di tumori prostatici avanzati e fatali ( RR = 1,32 e RR = 1,98, rispettivamente ) tra gli uomini che hanno riferito di un uso eccessivo di multivitaminici ( più di 7 volte alla settimana ) rispetto ai non utilizzatori.
L’incidenza per 100.000 persone-anno per il tumore della prostata avanzato e fatale per coloro che assumevano un multivitaminico più di 7 volte alla settimana è stata di 143,8 e 18,9, rispettivamente, rispetto a 113,4 e 11,4 nei non utilizzatori.
Le associazioni con eccessivo uso dei multivitaminici erano più forti negli uomini con una storia familiare di tumore prostatico o che stavano prendendo supplementi a base di micronutrienti come Selenio, beta-Carotene, o Zinco.
I risultati dello studio stanno ad indicare che l’impiego regolare dei multivitaminici assieme ad altri supplementi e l’aumentato rischio di carcinoma prostatico deve essere ulteriormente valutato, ma è tema di preoccupazione. ( Xagena_2007 )
Lawson KA et al, J Natl Cancer Inst 2007; 99: 754-764
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