Tumore del polmone non-a-piccole cellule localmente avanzato, non-resecabile, in stadio III, con mutazioni di EGFR: il trattamento con Osimertinib dopo chemioradioterapia produce un miglioramento della sopravvivenza libera da progressione. Studio LAURA
I dati dello studio di fase 3 LAURA nel carcinoma del polmone non-a-piccole cellule con mutazioni del gene EGFR ( EGFR-mutato, EGFRm o EGFR+ ) hanno mostrato che il trattamento con l’inibitore tirosin chinasico (TKI) di EGFR Osimertinib ( Tagrisso ) dopo la chemioradioterapia ( CRT ) standard produce un miglioramento statisticamente e clinicamente rilevante della sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) rispetto alla chemioradioterapia più placebo nei pazienti con cancro al polmone non-a-piccole cellule EGFR-positivo localmente avanzato, non-resecabile, in stadio III.
I dati evidenziano che il trattamento con Osimertinib ha ridotto il rischio di progressione o morte dell’84% rispetto al placebo ( hazard ratio, HR 0,16; IC al 95% 0,10-0,24; P minore di 0,001 ) e la sopravvivenza mediana libera da progressione è risultata pari a 39,1 mesi (IC 95%, 31,5 – non-calcolabile [NC]) per i pazienti trattati con Osimertinib (n=143) contro soli 5,6 mesi (IC 95%, 3,7-7,4) per i pazienti che hanno ricevuto il placebo (n=73). La mediana di sopravvivenza senza progressione è stata quasi sette volte superiore per il braccio trattato con Osimertinib.
Inoltre, dopo 2 anni di terapia la percentuale di pazienti ancora vivi e non in progressione, quindi con malattia sotto controllo, è risultata cinque volte superiore nel braccio Osimertinib rispetto al braccio di controllo. Infatti, i tassi di sopravvivenza libera da progressione sono risultati rispettivamente del 74% versus 22% a 12 mesi, e 65% versus 13% a 24 mesi.
Il beneficio clinicamente significativo della sopravvivenza libera da progressione è stato osservato in tutti i sottogruppi predefiniti, suddivisi in base a sesso, etnia, tipo di mutazione di EGFR, età, storia di tabagismo e tipo di precedente chemioradioterapia (sequenziale versus concomitante).
I dati di sopravvivenza globale (OS), endpoint secondario dello studio non erano ancora maturi al momento dell’analisi presentata al Congresso ASCO.
Studio LAURA
LAURA è uno studio multicentrico internazionale, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, che ha arruolato 216 pazienti di almeno 18 anni di età ( almeno 20 anni in Giappone ) con cancro al polmone non-a-piccole cellule localmente avanzato, non-resecabile, in stadio III, portatori della delezione dell'esone 19 o della mutazione L858R del gene EGFR, che non mostravano progressione della malattia dopo la chemioradioterapia definitiva. I pazienti dovevano avere un performance status ( PS ) OMS pari a 0 o 1 e l'intervallo massimo tra l'ultima dose della chemioradioterapia e la randomizzazione non doveva superare le 6 settimane.
I pazienti sono stati assegnati secondo un rapporto 2:1 al trattamento con Osimertinib 80 mg per os o un placebo una volta al giorno, fino a progressione della malattia valutata in cieco e in modo centralizzato da un Comitato di revisori indipendenti (BICR) secondo i criteri RECIST 1.1, al manifestarsi di una tossicità inaccettabile o in presenza di altri criteri di interruzione.
Ai pazienti di entrambi i bracci era consentito ricevere Osimertinib in aperto se andavano incontro a una progressione della malattia confermata da BICR. Le valutazioni del tumore sono state condotte tramite tomografia computerizzata / risonanza magnetica per immagini del torace e risonanza magnetica per immagini dell'encefalo al basale, poi una volta ogni 8 settimane fino alla settimana 48 e successivamente una volta ogni 12 settimane fino a progressione, confermata da BICR.
Al basale l’età mediana dei partecipanti era di 62 anni (intervallo: 36-84) nel braccio Osimertinib e 64 anni (intervallo: 37-83) nel braccio placebo. La maggior parte dei pazienti era di sesso maschile (63% e 58%, rispettivamente), non aveva mai fumato (71% e 67%), era asiatica (81% e 85%), aveva una malattia in stadio IIIB (47% e 52%), aveva un adenocarcinoma (97%; 95%), presentava delezioni dell'esone 19 di EGFR (52% e 59%) ed era stata sottoposta a una chemioradioterapia concomitante (92% e 85%).
Il trattamento con Osimertinib ha migliorato anche i tassi di risposta versus placebo. Il tasso di risposta obiettiva è risultato del 57% (IC 95% 49%-66%) nel braccio Osimertinib versus 33% (IC 95% 22%-45%) nel braccio di controllo, mentre il tasso di controllo della malattia è risultato rispettivamente dell’89% (IC 95% 83%-94%) versus 79% (IC 95% 68%-88%) e la durata mediana della risposta è stata rispettivamente di 36,9 mesi (IC 95% 30,1-NC) versus 6,5 mesi (IC 95% 3,6-8,3).
La maggior parte delle reazioni avverse è stata di grado 1/2, e non ha richiesto l'interruzione del trattamento.
Gli eventi avversi di qualsiasi grado più comuni riportati in almeno il 10% dei pazienti sono stati: polmonite da radiazioni (48% con Osimertinib e 38% con il placebo), diarrea (rispettivamente 36% 14%), eruzione cutanea (24% e 14%), COVID-19 (20% e 8%), paronichia (17% e 1%), tosse (16% e 10%), calo dell'appetito (15% e 5%), secchezza cutanea (13% e 5%), prurito (13% e 7%), stomatite (12% e 3%), diminuzione della conta dei leucociti (12% e 3%), polmonite (11% e 8%), anemia (10% e 4%) e dolore toracico muscoloscheletrico (3% e 12%).
Gli eventi avversi di grado 3 o superiore nel braccio Osimertinib sono stati: polmonite (3%), polmonite da radiazioni (2%), diarrea (2%), COVID-19 (1%), calo dell'appetito (1%), secchezza cutanea (1%), diminuzione della conta dei leucociti (1%) e anemia (1%). ( Xagena_2024 )
Fonte: American Society of Clinical Oncology ( ASCO ) Meeting 2024
XagenaMedicina_2024