Pembrolizumab nel trattamento del melanoma non-resecabile o metastatico, già trattato con Ipilimumab o anche con un inibitore di BRAF


L'Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, Food and Drug Administration ( FDA ), ha approvato Keytruda ( Pembrolizumab ) alla dose di 2 mg/kg ogni tre settimane, per il trattamento dei pazienti con melanoma non-resecabile o metastatico, già trattati con Ipilimumab o anche con un BRAF inibitore, se con la mutazione BRAF V600 positiva.
L’indicazione è stata approvata mediante un iter accelerato basato sul tasso di risposta del tumore e la risposta a lungo termine.

Pembrolizumab è un anticorpo monoclonale anti PD-1, umanizzato, che agisce aumentando la capacità del sistema immunitario di combattere il melanoma.

Attualmente, Pembrolizumab è in fase avanzata di sperimentazione in diversi studi clinici per il trattamento, in monoterapia e in combinazione, di oltre 30 tipi di tumori differenti, tra cui il tumore della vescica, tumore del colon-retto, tumore del testa-collo, carcinoma polmonare non-a-piccole cellule, carcinoma mammario triplo negativo e neoplasie ematologiche.

La terapia con Pembrolizumab è stata sviluppata per ripristinare la naturale capacità del sistema immunitario di riconoscere e colpire le cellule tumorali mediante il blocco selettivo del legame del recettore PD-1 con i suoi ligandi ( PD-L1 e PD-L2 ).

Grazie alla significatività dei risultati degli studi clinici effettuati su pazienti affetti da melanoma avanzato, Pembrolizumab è la prima terapia anti-PD-1 approvata negli Stati Uniti e designata dall’FDA come Breakthrough Therapy, ovvero terapia fortemente innovativa che risponde a necessità terapeutiche insoddisfatte.

L’aumento della sopravvivenza o il miglioramento dei sintomi legati alla malattia non sono stati ancora stabiliti.

Il melanoma è uno tra i più temibili tumori cutanei ed è la diciannovesima causa di morte per cancro in Europa. ( Xagena_2014 )

Fonte: MSD ( Merck ), 2014

Xagena_Medicina_2014