Anziani: fattori di rischio per la frattura del femore
L’obiettivo dello studio osservazionale, promosso dalle Autorità Sanitarie della Regione Veneto ( Italia ), è stato quello di valutare la prevalenza di rilevanti fattori di rischio ambientali e individuali in soggetti con una recente frattura dell'anca.
Ai pazienti di età superiore ai 60 anni, di entrambi i sessi, con una recente frattura dell'anca non-associata a tumori maligni, sono stati somministrati questionari su abitudini alimentari, esposizione al sole, e punteggio di invalidità.
In tutti i soggetti sono stati misurati i livelli sierici di 25-IdrossiVitamina D ( 25OHD ).
Hanno preso parte allo studio 704 pazienti ( 573 donne e 131 uomini ), di età media 81 anni ( range 60-102 ).
La grave disabilità pre-frattura era una caratteristica comune ( 58% ), associata a più co-morbidità ( 84% ), più frequentemente malattie cardiovascolari e neurologiche, e a farmaci specifici.
In gran parte ( 86% ) dei pazienti, sono stati riscontrati fattori di rischio ambientali o individuali per la caduta.
L’insufficienza di vitamina-D ( livelli sierici di 25OHD inferiori a 75 nmol/l ) è risultata molto comune ( 70% ), in particolare nei Distretti sanitari regionali in cui non erano state attuate strategie per prevenire la carenza di vitamina D ( 91% ).
Solo una piccola proporzione ( 17% ) della popolazione in studio è stata valutata e trattata per l'osteoporosi.
In conclusione, nei pazienti anziani con una recente frattura dell'anca, la disabilità pre-esistente, le co-morbidità multiple, l’alto rischio di caduta e l’inadeguato apporto di Calcio e di Vitamina-D erano relativamente comuni. ( Xagena_2010 )
Rossini M et al, Reumatismo, 2010; 62: 273-282
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Endo2010