La supplementazione di vitamina D ad alto dosaggio può prevenire il rischio di fratture dell’anca e non vertebrali
Il ruolo ed il dosaggio della supplementazione di vitamina D per os nella prevenzione delle fratture non vertebrali non sono stati ben stabiliti.
Uno studio, coordinato dall’Harvard School of Public Health di Boston, si è posto l’obiettivo di valutare l’efficacia di una supplementazione di vitamina D nella prevenzione delle fratture non vertebrali e dell’anca nelle persone anziane.
E’ stata compiuta una revisione sistematica dei dati pubblicati in letteratura.
Sono stati inclusi nell’analisi 5 studi clinici riguardanti il rischio di frattura dell’anca ( n = 9.294 ) e 7 il rischio di frattura non vertebrale ( n = 9820 ).
Tutti gli studi prevedevano l’impiego di Colecalciferolo.
I Ricercatori hanno suddiviso gli studi randomizzati e controllati in base al dosaggio della vitamina D: basso dosaggio ( 400 UI/die ) ed alto dosaggio ( 700-800 UI/die ).
Dosaggi di vitamina D da 700 a 800 UI/die hanno ridotto il rischio relativo ( RR ) di frattura dell’anca del 26% ( 3 studi con 5572 persone; RR d’insieme = 0.74 ) e di frattura non vertebrale del 23% ( 5 studi con 6098 persone; RR d’insieme = 0.77 ) rispetto alla supplementazione con calcio o placebo.
Nessun beneficio di rilievo è stato osservato negli studi che hanno impiegato dosaggi di vitamina D di 400 UI/die ( 2 studi con 3722 persone; RR d’insieme per la frattura dell’anca = 1.15; RR d’insieme per la frattura non vertebrale = 1.03 ).
Da tale revisione di dati è emerso che la supplementazione di vitamina D a dosaggi compresi tra 700 e 800 UI/die sembra ridurre il rischio di frattura dell’anca e delle fratture non vertebrali nei soggetti anziani ambulatoriali o istituzionalizzati.
Una dose di 400 UI/die di vitamina D non è sufficiente per prevenire le fratture.( Xagena_2005 )
Bischoff-Ferrari HA et al, JAMA 2005; 293: 2257-2264
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XagenaFarmaci_2005