Gefitinib per il carcinoma polmonare non a piccole cellule con mutazioni EGFR: analisi di sopravvivenza combinata


Mutazioni somatiche del gene EGFR ( recettore del fattore di crescita epidermico ) sono associate ad un’aumentata risposta a Gefitinib ( Iressa ) nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule.

Un gruppo di Ricercatori del Yokohama City University in Giappone, ha valutato l’impatto di Gefitinib sulla sopravvivenza libera da progressione e sulla sopravvivenza generale nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule positivo per mutazioni del gene EGFR.

È stata effettuata una ricerca di tutti gli studi clilnici cha hanno valutato in maniera prospettica l’efficacia di Gefitinib per il tumore polmonare non a piccole cellule di stadio avanzato con mutazioni di EGFR in Giappone.

Sono state portate a termine analisi combinate dei dati dei singoli pazienti negli studi clinici selezionati.

Sono stati identificati 7 studi clinici per un totale di 148 pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule con mutazioni EGFR.

Il tasso di risposta generale a Gefitinib è stato del 76.4%. La sopravvivenza mediana libera da malattia e la sopravvivenza generale sono state di 9.7 mesi e 24.3 mesi, rispettivamente.

Un buon performance status e uno status naïve per la chemioterapia sono risultati associati in maniera significativa a una maggiore sopravvivenza libera da malattia e a una maggiore sopravvivenza generale.

Dei 148 pazienti, 87 hanno ricevuto Gefitinib come prima linea di terapia, mentre 61 hanno ricevuto una chemioterapia sistemica prima del trattamento con Gefitinib.

La sopravvivenza mediana libera da progressione dopo l’inizio della terapia di prima linea è risultata significativamente più lunga nel gruppo trattato con Gefitinib come prima terapia rispetto a quello trattato inizialmente con la chemioterapia (10.7 versus 6 mesi; P<0.001 ), mentre non sono state osservate differenze significative tra i due gruppi per quanto riguarda la sopravvivenza generale ( 27.7 versus 25.7 mesi; P=0.782 ).

In conclusione, la monoterapia con Gefitinib porta un sostanziale beneficio clinico in termini di sopravvivenza libera da progressione in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule con mutazioni nel gene EGFR.
Sono necessari studi clinici che confrontino la chemioterapia e Gefitinib come prima linea di trattamento in tali pazienti. ( Xagena_2009 )

Morita S et al, Clin Cancer Res 2009;15: 4493-4498



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