Negli anziani il rischio di aritmie è accresciuto dai disturbi respiratori durante il sonno


Il rischio di ectopia ventricolare complessa e di fibrillazione atriale aumenta con l’aumentare della gravità dei disturbi respiratori durante il sonno negli uomini anziani.
Precedenti studi avevano dimostrato che i disturbi del respiro durante il sonno sono associati ad aritmie e a malattia cardiovascolare, rappresentando un fattore di rischio di mortalità cardiovascolare.

Uno studio, coordinato da Ricercatori del Case Western Reserve University a Cleveland ( Stati Uniti ) ha verificato la persistenza dell’associazione tra malattie cardiovascolari e disturbi respiratori nel sonno nella comunità.

Lo studio ha riguardato 2.911 soggetti partecipanti allo studio MrOS Sleep ( Outcomes of Sleep Disorders in Older Men ).

I pazienti sono stati classificati utilizzando l’indice RDI ( Respiratory Disturbance Index ), l’Obstructive Apnea Hypopnea Intex quartile come una misura dell’apnea ostruttiva notturna ( OSA ), il Central Apnea Index categoria per l’apnea notturna centrale, e il grado di ipossia definito dalla percentuale di tempo di sonno con saturazione inferiore al 90% di ossigeno arterioso.

L’età media dei pazienti era di 76.4 anni; il 4.7% soffriva di fibrillazione atriale e il 36% presentava ectopia ventricolare complessa.

E’ stato osservato che l’aumento della gravità dei disturbi respiratori durante il sonno, dimostrato dall’indice RDI, era associato in modo significativo all’età più avanzata, all’aumento dell’indice di massa corporea ( BMI ) e alla circonferenza del girovita, oltre a storia di diabete, ipertensione, e malattia cardiovascolare.

L’aumento del quartile RDI è risultato associato in modo significativo al presentarsi di fibrillazione atriale( odds ratio, OR=2.15 per il quartile 4 ) e di ectopia ventricolare complessa ( OR=1.43 per il quartile 4 ).

Inoltre è stato riscontrato che, rispetto alla più bassa categoria, la categoria più alta del Central Apnea Index era associata sia a fibrillazione atriale che a battiti ectopici ventricolari complessi ( OR=2.69 e 1.27, rispettivamente ).

L’ipossia di durata maggiore o uguale al tempo del sonno era significativamente associata a rischio di ectopia ventricolare complessa, rispetto all’ipossia di durata pari all’1% del tempo del sonno ( OR=1.62 ). ( Xagena_2009 )

Fonte: Archives of Internal Medicine, 2009



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