I pazienti con BPCO ad alto rischio di esito non favorevole dopo infarto miocardico


Sebbene la malattia polmonare ostuttiva cronica ( BPCO ) sia comune nei pazienti con infarto miocardico la sua associazione con la mortalità nel lungo periodo dopo infarto miocardico è controversa ed esistono pochi dati riguardo alla sua influenza sullo stato di salute dei pazienti ( sintomi, funzione, e qualità della vita ).

Uno studio prospettico ha esaminato la relazione tra BPCO e la mortalità nel lungo periodo, l’incidenza di riospedalizzazione e lo stato di salute dopo infarto miocardico.

Hanno preso parte allo studio 2.481 pazienti in 19 Centri negli Stati Uniti.

Il 15.6% dei pazienti con infarto miocardico erano affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva, associata ad un maggiore rischio di mortalità ad un anno ( 15.8% versus 5.7%; p < 0.001 ) e di riospedalizzazione ( 48.7% versus 38.6%; p < 0.001 ).

Dopo aggiustamento per le differenze al basale, i pazienti con BPCO hanno presentato una percentuale di mortalità ad 1 anno, 2 volte maggiore ( hazard ratio = 2 ), ed una più alta percentuale di riospedalizzazione ( hazard ratio = 1.22 ).

Similarmente, lo stato di salute ad 1 anno ha subito un peggioramento nei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva.

Inoltre, la presenza di BPCO era correlata ad un trend verso una maggiore prevalenza di angina aa 1 anno ( risk ratio = 1.12 ).

Lo studio ha mostrato che la broncopneumopatia cronica ostruttiva è associata ad una maggiore mortalità, una maggiore riospedalizzazione, e ad un meno favorevole stato di salute, 1 anno dopo un infarto miocardico. ( Xagena_2007 )

Salisbury AC et al, Am J Cardiol 2007; 99: 636-641




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