Caratterizzazione del nodulo polmonare solitario: perfusione con tomografia computerizzata


Con l’introduzione della tomografia computerizzata multistrato ( TCMS ), il nodulo polmonare solitario ( NPS ) è diventato reperto di frequente riscontro nella pratica quotidiana.
Anche se la maggior parte dei noduli polmonari individuati è di natura benigna, alcuni possono tuttavia rappresentare carcinomi polmonari allo stadio iniziale.
Esiste inoltre la possibilità di trovare noduli polmonari solitari in pazienti con storia oncologica nota, nel qual caso, per assicurare una accurata gestione terapeutica, è essenziale identificare correttamente la natura della lesione polmonare ( diagnosi differenziale: neoplasia primitiva polmonare versus metastasi ).

Da un punto di vista diagnostico, la caratterizzazione del nodulo polmonare singolo rimane una sfida complessa.
Nonostante l’introduzione di tecniche di imaging funzionale, come la tomografia ad emissione di positroni ( PET ), ad oggi la caratterizzazione morfologica e densitometrica del nodulo polmonare singolo, insieme al calcolo del volume e al tempo di raddoppiamento del nodulo mediante studio TC, rappresentano le metodiche non-invasive più frequentemente utilizzate nel tentativo di porre la corretta diagnosi differenziale tra lesioni benigne e maligne, prima di ricorrere a procedure invasive come la biopsia TC-guidata o in videotoracoscopia assistita ( VATS ).

Da un punto di vista anatomo-patologico, noduli benigni e maligni hanno vascolarizzazione differente.
Sulla base di questo dato molti autori hanno tentato di differenziare noduli polmonari benigni da noduli maligni in relazione alle caratteristiche dell’impregnazione post-contrastografica degli stessi, sia utilizzando tecniche di TC sai quelle di risonanza magnetica.
In tutti gli studi TC menzionati, tuttavia, si aveva la possibilità di studiare il pattern di impregnazione della lesione nodulare polmonare a un solo livello ( spesso singola immagine o poche immagini a seconda delle dimensioni della lesione ), utilizzando apparecchi TC spirale a singolo strato o a 4 strati.
L’applicazione delle tecniche di perfusione sugli apparecchi TC a 16 e 64 strati ha consentito, invece, l’acquisizione di immagini post-contrastografiche continue su volumi più ampi, superando i limiti legati agli apparecchi TC precedenti.

La perfusione TC ( TCp ) è stata recentemente utilizzata per la caratterizzazione del nodulo polmonare singolo, impiegando il metodo del primo passaggio, e da alcuni autori anche per dimostrare la relazione tra vascolarizzazione e marcatori di angiogenesi tumorale. ( Xagena_2013 )

Mazzei MA et al, Recenti Prog Med 2013; 104: 430-437

Xagena_Medicina_2013