Disturbo da deficit di attenzione e iperattività: il trattamento con psicostimolanti non influenza lo sviluppo della corteccia
Anche se ci sono molti dubbi sui possibili eventi avversi degli psicostimolanti sullo sviluppo del cervello, questo argomento non è stato affrontato in uno studio prospettico.
Ricercatori del NIMH (National Institute of Mental Health ) a Bethesda negli Stati Uniti, si sono posti l’obiettivo di determinare in maniera prospettica se il trattamento con psicostimolanti per il disturbo da deficit di attenzione e iperattività ( ADHD ) fosse associato a differenze nello sviluppo della corteccia cerebrale durante l’adolescenza.
Il cambiamento nello spessore della corteccia è stato valutato con 2 scansioni di risonanza magnetica ( MRI ) in 43 giovani con ADHD.
L’età media era di 12.5 anni alla prima scansione e di 16.4 anni alla seconda.
Diciannove pazienti non-trattati con psicostimolanti tra le 2 scansioni sono stati confrontati con un gruppo di 24 pazienti della stessa età trattati con psicostimolanti.
Sono stati compiuti altri confronti con 620 scansioni di 294 giovani con sviluppo normale senza ADHD.
Gli adolescenti trattati con psicostimolanti differivano da quelli che non ne avevano assunti nel tasso di cambiamento dello spessore corticale nello strip motorio destro, nel giro frontale sinistro medio e inferiore e nella regione parieto-occipitale destra.
La differenza tra i gruppi è legata a un più rapido assottigliamento della corteccia nel gruppo non-trattato con psicostimolanti ( assottigliamento corticale medio: 0.16 mm/anno rispetto a 0.03 mm/anno nel gruppo trattato ).
Il confronto con la coorte a sviluppo normale senza ADHD ha mostrato che l’assottigliamento corticale nel gruppo non-trattato con psicostimolanti era in eccesso rispetto ai tassi tipici di quell’età.
Comunque i gruppi di trattamento non hanno mostrato differenze negli esiti clinici.
Lo studio non ha mostrato alcuna evidenza di un’associazione tra gli psicostimolanti e il rallentamento della crescita del mantello corticale. ( Xagena_2009 )
Shaw P et al, Am J Psychiatry 2009;166: 58-63
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XagenaFarmaci_2009