La Comunità Psicoterapeutica: come è organizzata

A cura di L. d'Elia, C. Terapeutico-Riabilit."Passaggi",Oricola (Aq)


Dal punto di vista formale, l'ospite che s'inserisce in una CPT generalmente vive in un'abitazione di tipo domestico, per un tempo relativamente prolungato (anche se transitorio) dove sperimenta al suo interno una condivisione della quotidianità, con altri ospiti e con un gruppo di operatori, orientata secondo una forma di relazionalità regolata, mediata, ma anche spontanea. Vive dunque all'interno di una gruppalità permanente ma anche articolata (gruppi piccoli e mediani), in una condizione di relativa lontananza (non separazione) dalla famiglia di appartenenza, in un ambiente connotato ed intenzionato come "terapeutico" nel quale sono attivi un progetto ed una filosofia della cura ben precisi, con proprie determinazioni culturali, miti fondativi, consuetudini, strategie sia sul versante riabilitativo che terapeutico; ma sperimenta anche nuove possibilità di collegamento con il mondo esterno, nuove possibilità di attivazione sul versante egoico e sul versante sociale.
Già da sola questa cornice formale di riferimento cambia sensibilmente le regole del gioco, ed incide in maniera sostanziale sulle procedure terapeutiche che non possono più essere osservate e lette secondo paradigmi mutuati da altri contesti osservativi (ad esempio le psicoterapie tradizionali). Ogni aspetto formale diventa dunque un capitolo da approfondire e da integrare con gli altri capitoli: l'abitazione, le sue caratteristiche la sua collocazione, la quotidianità, l'organizzazione e le regole, la gruppalità permanente e articolata, la lontananza dalla famiglia, i modelli terapeutici visibili e invisibili, il modello riabilitativo egoico e sociale, etc. (Xagena 2000)

(Keywords: comunità psicoterapeutica, psicoterapia)