Virus dell’immunodeficienza umana e abuso di sostanze nelle donne
Nonostante i progressi compiuti nel campo della prevenzione e del trattamento della sindrome da immunodeficicienza acquisita ( AIDS ), e del virus dell’immunodeficienza umana ( HIV ) che ne è la causa, ogni anno vengono identificati nuovi casi di HIV/AIDS, e la proporzione di casi diagnosticati nel sesso femminile continua a crescere.
L’abuso di sostanze riveste un ruolo significativo nella diffusione dell’HIV tra le donne. La maggior parte delle donne si infetta attraverso l’assunzione di droghe iniettive o durante un rapporto sessuale con un partner di sesso maschile dedito all’assunzione di droghe per via endovenosa.
Le donne che assumono droghe per via iniettiva endovenosa condividono più frequentemente rispetto alla controparte maschile le siringhe e l’armamentario necessario per l’iniezione. L’abuso di sostanze, inoltre, contribuisce alla trasmissione sessuale del virus, aumentando i comportamenti sessuali ad elevato rischio per le donne.
Tra i fattori che aumentano il rischio di infezione da HIV tra le donne che abusano di sostanze, vi sono la prostituzione, la razza/etnia e la violenza sessuale.
Il trattamento dell’abuso di sostanze sembrerebbe ridurre i tassi di comportamenti ad alto rischio ad esso associati, sebbene esso eserciti un modesto impatto sui comportamenti sessuali a rischio. Le donne hanno un minor accesso ai trattamenti antiretrovirali altamente attivi rispetto agli uomini, e l’abuso di sostanze interferisce con la compliance delle donne ai regimi di trattamento farmacologico.
I metodi di prevenzione che si sono dimostrati efficaci nel ridurre la trasmissione dell’HIV in altre popolazioni sono insufficienti per le donne che abusano di sostanze stupefacenti, e interventi più intensivi sono raccomandanti, oltre a quelli che estendono il loro campo d’azione dall’individuo al contesto sociale in cui esso vive. ( Xagena_2009 )
Barry D, Minerva Psichiatrica 2009;50:209-222
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