Disturbo da stress post-traumatico: l’efficacia della maggior parte delle terapie è incerta
Molte persone, tra cui molti militari, soffrono del disturbo da stress post-traumatico, spesso in associazione ad altre malattie.
E’ stata compiuta un’analisi degli studi effettuati con l’obiettivo di chiarire l’efficacia dei farmaci e delle psicoterapie.
Sono stati revisionati 53 studi riguardanti la farmacoterapia e 37 studi sulla psicoterapia nel trattamento del disturbo da stress post-traumatico.
Il disturbo da stress post-traumatico è il più comune disturbo mentale tra il personale militare che fa ritorno dall’Iraq e dall’Afghanistan, con un’incidenza del 12,6% e del 6,2%, rispettivamente.
Le persone che soffrono di disturbo da stress post-traumatico spesso presentano in modo concomitante altre condizioni come alcolismo, depressione, uso di droghe o disturbi d’ansia.
Gli interventi farmacologici del disturbo da stress post-traumatico comprendevano: anticonvulsivanti, antidepressivi ( tra cui inibitori SSRI, inibitori MAO ) e gli antipsicotici attivi ( Olanzapina, Risperidone ).
Sono stati identificati 90 studi; molti di questi studi presentavano limitazioni nel disegno e nella conduzione, ed un’alta incidenza ( 20-50% ) di drop-out ( soggetti che hanno interrotto il trattamento).
La maggioranza degli studi farmacologici era stata promossa dalle industrie farmaceutiche.
Non è stata valutata l’efficacia dei trattamenti per sottogruppi ( ad es pazienti con danni cerebrali traumatici, depressione, o abuso di sostanze ).
Molti studi hanno escluso i soggetti con concomitanti problemi di salute, come depressione e abuso di sostanze. ( Xagena_2007 )
Fonte: The National Academies, 2007
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