Iperprescrizione degli antinfiammatori anti-COX-2, anche ai pazienti a rischio cardiovascolare


Uno studio compiuto da Ricercatori della Standford University e dell’University of Chicago, apparso su Archives of Internal Medicine, ha evidenziato che i farmaci ad azione inibitoria COX-2 erano assunti anche da persone che non erano a rischio di sanguinamento gastrointestinale.

Gli inibitori COX-2 avrebbero dovuto invece essere impiegati solo nei pazienti che presentavano sanguinamento gastrointestinale dopo assunzione dei comuni antinfiammatori ( FANS ), o in caso di intolleranza a questi.

In realtà i medici hanno prescritto gli inibitori COX-2 in modo esagerato, mettendo a rischio anche la vita dei propri pazienti a causa delle possibili gravi reazioni avverse a livello cardiovascolare.

Il Vioxx ( Rofecoxib ) è stato ritirato dal commercio da Merck & Co il 30 settembre 2004, ed uno studio clinico con Celebrex ( Celecoxib ) è stato interrotto a causa di un aumento significativo dell’incidenza di infarto miocardico e di ictus.

I Ricercatori hanno utilizzato i dati del National Center for Health Statistics.

Più del 73% dei pazienti esaminati presentava un basso rischio di sanguinamento gastrointestinale, e non avrebbero dovuto assumere gli inibitori COX-2.

Negli Usa nel 2002, 17,6 milioni di pazienti a basso rischio di sanguinamento gastrointestinale hanno assunto Vioxx o Celebrex.

Inoltre, 16 milioni di persone hanno assunto i due inibitori COX-2, ma in realtà non avrebbero dovuto assumerli perché soffrivano di insufficienza cardiaca congestizia, o presentavano disfunzione epatica o renale.( Xagena_2005 )

Fonte: Archives of Internal Medicine, 2005



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