Patologie uterine: possibili risoluzioni chirurgiche


Isterectomia totale-subtotale

Gli interventi a carico dell’utero affrontabili con isterectomia sono di norma riconducibili a:
Fibromiomi multipli associati a metrorraggia
Endometriosi associata a dolore pelvico cronico
Prolasso uterino
PID cronica ( intervento controindicato in caso di desiderio di maternità mediante riproduzione assistita )
Sanguinamenti cronici dovuti a patologie benigne o maligne

Le sequenze dell’intervento sono:

Apertura a strati della cavità addominale
Legatura e sezione dei legamenti rotondo e infundibulo-pelvico
Incisione del peritoneo tra vescica e utero; attraverso la breccia neoformata si scolla la vescica dall’utero
Recisione dei vasi uterini
Recisione e successivo allacciamento dei legamenti utero-sacrali
Sezione e allacciatura dei legamenti cardinali, dei vasi cervicali, del paracolpo
Recisione della vagina effettuata circolarmente
Chiusura dell’addome

Miomectomia

La miomectomia è indicata nei confronti dei miomi sintomaticie dei miomi causa di infertilità per compressione, deformazione o invasione delle tube e/o della cavità uterina.

La tecnica dell’intervento prevede:
Apertura addominale e conseguente identificazione dei miomi
Minime incisioni uterine che consentano l’asportazione del maggior numero di masse miomatose
Incisione del nodo miomatoso fino alla pseudocapsula
Isolamento del mioma dalla capsula
Asportazione del mioma
Emostasi
Ricostruzione della breccia uterina
Lavaggio
Chiusura della parete addominale

Isterectomia radicale

L’isterectomia radicale è una tecnica impiegata principalmente per il carcinoma cervicaledel terzo medio e superiore della vagina e per il carcinoma dell’endometrio.
In funzione dell’estensione della neoplasia è stato proposto di suddividere l’isterectomia radicale del cervicocarcinoma in 5 tipi di radicalità:
Isterectomia di tipo 1: scollamento dello spazio vescica-utero, amputazione dei pilastri vescicali, asportazione dei parametri laterali all’interno dell’uretere, sezione dei vasi uterini e dei legamenti utero-sacrali, rimozione di un piccolo orlo vaginale.
Isterectomia di tipo 2: asportazione dei legamenti cardinali a livello dell’uretere isolato così dal tunnel, rimozione della metà mediale dei legamenti utero-sacrali, amputazione dei pilastri vescicali, del terzo superiore della vagina e del paracolpo, linfoadenectomia pelvica.
Isterectomia di tipo 3: asportazione del terzo superiore della vagina, dei legamenti utero-sacrali, utero-vescicali e dei parametri laterali, linfoadenectomia pelvica.
Isterectomia di tipo 4: asportazione di parametri, tessuto periuretrale, arteria vescicale superiore e di ¾ della vagina, linfoadenectomia. Possibilità di mantenere la vescica.
Isterectomia di tipo 5: rimozione dell’uretere distale, di una parte di vescica e/o retto, rimozione completa del parametro, linfoadenectomia.

Evisceratio

L’evisceratio è distinta in anteriore, posteriore e totale.
L’evisceratio anteriore prevede isterectomia radicale, asportazione della vescica con creazione di una vescica ileale.
L’evisceratio posterioreprevede isterectomia radicale, amputazione dell’intestino a livello della parte terminale del sigma e colostomia.
Tutti gli interventi di evisceratiocomprendono linfoadenectomia.
L’evisceratio è indicata nei seguenti casi:
Neoplasia squamosa del tratto genitale con metastasi linfatiche, alla vagina e al retto
Casi di recidive dopo radioterapia
Casi selezionati di sarcomi e melanomi
Casi selezionati di neoplasie ovariche, del colon e del retto

Metroplastica

Attualmente è poco impiegata, rimane comunque utilizzata nei casi di utero con esteso setto,utero bicorne,utero didelfo.
Nel primo caso, l’intervento consiste dapprima in un’incisione mediana antero-posteriore e poi laterale con riunificazione delle 2 cavità. Successivamente si procede con suturazione longitudinale antero-posteriore in duplice strato.
Nel secondo e terzo caso le cavità uterine si trovano all’interno di un utero diviso esternamente in due emiuteri per cui si procede con incisione trasversale sul fondo di entrambi gli emiuteri per poter penetrare all’interno delle cavità comuni, eliminando l’eventuale setto fino al limite del collo uterino.
Quindi si procede con una suturazione longitudinale in senso antero-posteriore delle due emicavità allo scopo di riunificare l’organo. ( Xagena_2010 )

Gyne2010