I benefici della colonscopia appaiono più limitati di quanto ritenuto nel rilevamento del tumore colorettale


Lo screening del tumore colorettale mediante colonscopia appare prevenire la mortalità per cancro del colon solo nei due terzi dei soggetti, e non nel 90% come finora ritenuto.

L’obiettivo di uno studio, compiuto da Ricercatori canadesi, è stato quello di esaminare l’associazione tra colonscopia e morte per carcinoma colorettale in una coorte dell’Ontario ( Canada ), tra quasi 10.000 persone di età compresa tra i 52 e i 90 anni, a cui era stato diagnosticato il tumore del colon-retto nel periodo compreso tra il 1996 e il 2001, e che erano morti per tumore del colon e del retto entro il 31 dicembre 2003.

I Ricercatori hanno identificato i soggetti esposti alla colonscopia dal gennaio 1992 a una data indice 6 mesi prima della diagnosi in ciascun paziente.
La colonscopia era stata eseguita nel 7% dei pazienti e nel 9,8% del gruppo controllo ( soggetti senza tumore al colon-retto ).

La colonscopia completa è risultata associata ad un rischio ridotto del 67% di morte da tumore colorettale del lato sinistro, ma non era associata ad una significativa riduzione delle morti da tumore del lato destro.

In un editoriale che ha accompagnato lo studio, David F Ransohoff dell’University of North Carolina a Chapel Hill negli Stati Uniti ha affermato che, nonostante la colonscopia sia generalmente considerata oggi sicura, è una procedura invasiva con una percentuale dello 0.2% di gravi complicanze, 10 volte maggiori rispetto ad altri test di screening.
Lo studio di Baxter e colleghi ha mostrato che l’efficacia della colonscopia non è del 90%.

Fonte: Annals of Internal Medicine, 2008

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