Rischio di fratture per i pazienti diabetci che fanno uso dei tiazolidinedioni


I tiazolidinedioni insulino-sensibilizzanti, comunemente noti come glitazoni, sono un’importante e ampiamente prescritta classe di farmaci antidiabetici.
I glitazoni esercitano la propria azione mediante attivazione del fattore di trascrizione nucleare PPAR-gamma, e sono farmaci efficaci nel controllo glicemico dei pazienti con diabete mellito di tipo 2.

Una recente evidenza indica che l’impiego dei glitazoni è associato ad accelerata perdita ossea e ad un aumentato rischio di fratture.

Gli studi preclinici avevano dimostrato che l’attivazione di PPAR-gamma inibisce la formazione ossea, principalmente deviando le cellule staminali mesenchimali alla linea adipocitica piuttosto che alla linea osteogenica, ed inoltre i glitazoni aumentano il riassorbimento osseo stimolando gli osteoclasti.

Numerosi studi clinici hanno mostrato un ridotto turnover osseo, accelerata perdita ossea e alterata densità minerale ossea sia nei volontari sia nei pazienti con diabete di tipo 2.

Inoltre, i risultati di recenti studi clinici randomizzati, controllati, di ampie dimensioni, e di studi osservazionali hanno fornito evidenza di un aumentato rischio di fratture per coloro che fanno uso dei glitazoni, soprattutto le donne, ma probabilmente anche gli uomini.

Come conseguenza di queste osservazioni, i medici dovrebbero attentamente valutare il rischio di fratture nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 prima di iniziare la terapia con i glitazoni. ( Xagena_2009 )

Fonte: Drug Safety, 2009