Durante la gravidanza l’organismo materno va incontro a delle modificazioni fisiologiche che influiscono sul metabolismo dei farmaci, pertanto durante questo periodo dovrà essere posta attenzione sia al tipo di farmaco che si assume sia alla sua posologia.

E’ stato stabilito che l’alto livello di progesterone interferisce sull’assorbimento ( riduzione della motilità intestinale, riduzione della secrezione gastrica, aumento della secrezione di muco gastrico ).

L’espansione del volume plasmatico causa ipoalbuminemia secondaria che va a modificare il volume di distribuzione dei farmaci ( aumento della frazione libera di farmaco con conseguente aumento dell’effetto ).
L’aumentata secrezione di estrogeni e progesterone ha un’influenza anche sul metabolismo epatico con possibilità di:
Aumento del metabolismo ( ad es. teofillina, caffeina )
Diminuzione del metabolismo ( ad es. fenitoina )

L’effetto colestatico degli estrogeni può interferire con l’eliminazione dei farmaci escreti prevalentemente per via biliare.

L’aumento del flusso plasmatico renale e della filtrazione glomerulare permette ai farmaci, direttamente escreti nelle urine, di essere eliminati più rapidamente.

Tutti i farmaci sono in grado di attraversare la placenta; il passaggio avviene prevalentemente mediante un meccanismo di diffusione passiva e il gradiente di concentrazione del farmaco che si instaura tra il plasma materno e quello fetale.
Il passaggio attraverso la placenta dipende inoltre da: caratteristiche chimico fisiche del farmaco, spessore e superficie della placenta, flusso plasmatico utero-placentare.

Sia la placenta sia il feto sono in grado di metabolizzare i farmaci anche se l’attività enzimatica è bassa e il loro contributo nell’eliminazione complessiva dei farmaci è marginale.
Nelle prime settimane di gravidanza l’eliminazione di farmaci dal compartimento fetale avviene mediante il passaggio retrogrado attraverso la placenta; con l’avanzare della gravidanza e la maturazione dei reni fetali, una maggior quantità di farmaco viene eliminata nel liquido amniotico. ( Xagena_2010 )

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