COVID-19: nelle fasi precoci di malattia, i medici possono indicare l'uso di monoclonali ed il paziente va indirizzato rapidamente ai Centri regionali abilitati alla prescrizione
Una nuova circolare del Ministero della Salute ha aggiornato le lineeguida per le cure domiciliari dei pazienti COVID.
Tra le indicazioni si introduce la valutazione sui pazienti da indirizzare nelle strutture di riferimento per il trattamento con anticorpi monoclonali. È raccomandato il trattamento nell'ambito di una struttura ospedaliera o contesto che consenta una pronta ed appropriata gestione di eventuali reazioni avverse gravi.
Il trattamento deve inoltre essere iniziato non oltre i 10 giorni dall'inizio dei sintomi.
Sono state anche date indicazioni più accurate sull'utilizzo dei cortisonici e specificati gli usi inappropriati dell'Eparina ( da utilizzare solo nei soggetti immobilizzati per l'infezione in atto ) ed i farmaci da non-utilizzare ( ad esempio Clorochina, mentre non vanno utilizzati routinariamente i corticosteroidi ).
L'eventuale utilizzo di antibiotici è invece da riservare esclusivamente ai casi nei quali l'infezione batterica sia stata dimostrata da un esame microbiologico.
In particolare, nei soggetti a domicilio asintomatici o paucisintomatici si prevedono trattamenti sintomatici ( ad esempio Paracetamolo o FANS [ farmaci antinfiammatori non-steroidei ] in caso di febbre o dolori articolari o muscolari ).
Sono state introdotte indicazioni per i bambini: in quelli asintomatici non occorre somministrare alcun farmaco, mentre in quelli che accusano sintomi simil-influenzali è consigliabile, in caso di necessità, somministrare terapia sintomatica con Paracetamolo o Ibuprofene. È raro che debbano essere assunti antibiotici, mentre i cortisonici non vanno somministrati. ( Xagena_2021 )
Fonte: Ministero della Salute, 2021
Xagena_Medicina_2021