Reazioni avverse dei vaccini anti-COVID


A ciascun vaccino anti-Covid sono collegati potenziali effetti collaterali di lieve entità e transitori, come febbre, mal di testa, dolori articolari e muscolari.

C’è la possibilità che si verifichino anche eventi avversi gravi, come la trombocitopenia autoimmune. Questa malattia, innescata dal nostro sistema immunitario in seguito al vaccino, porta a una carenza di piastrine con conseguenti emorragie di gravità variabile, o eventi tromboembolici.
La possibilità che si manifestino questi eventi più severi è comunque bassa.

Maggior preoccupazione invece è stata sollevata da altri fenomeni di trombosi, altrettanto rari, che hanno interessato il seno venoso celebrale. Il numero relativo a questi casi è comunque piuttosto trascurabile rispetto al numero elevato di vaccinati.
Queste reazioni, avvenute in donne tra i 20 e i 50 anni in seguito della somministrazione del vaccino Vaxzevria, prodotto da AstraZeneca, hanno indotto le Agenzie regolatorie a sospendere per un certo periodo questo vaccino in via precauzionale, per poter approfondire e studiare le trombosi che si sono manifestate.
Queste trombosi sono state definite VITT ( Vaccine-Induced Thrombotic Thrombocytopenia ).
Colpiscono principalmente il cervello e sono dovute alla produzione di anticorpi contro una particolare componente delle piastrine, in risposta al vaccino.
Gli anticorpi, legandosi alle piastrine, scatenano da un lato la formazione di trombi e dall’altro influiscono sul numero delle piastrine, che si riduce.
Questa è una condizione grave che va necessariamente diagnosticata in tempo.

Per questo motivo una volta ricevuto il vaccino, bisogna prestare attenzione ad alcuni sintomi che si possono osservare nel periodo tra il quarto e il quattordicesimo giorno dopo la vaccinazione: comparsa di lividi in parti del corpo che generalmente non sono soggette ad urti, forti dolori di testa, visione appannata, forti dolori addominali, affanno e dolori alle gambe.
In caso di comparsa di uno o più di questi sintomi va chiamato subito il proprio medico o ci si deve rivolger al pronto soccorso opsedaliero. ( Xagena_2021 )

Fonte: Giuseppe Remuzzi, Istituto Mario Negri di Milano, 2021

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