Il controllo della frequenza ventricolare può prevenire l'insufficienza cardiaca nei pazienti con fibrillazione atriale


Uno studio, condotto su animali con alterazione del ritmo cardiaco, ha rivelato che regolare la frequenza ventricolare può impedire lo sviluppo o la progressione dell'insufficienza cardiaca cronica.

Tredici capre sono state sottoposte a pacing atrioventricolare con alta frequenza ventricolare ed atriale ( 240 battiti/minuto ).
Altre 5 capre sono state sottoposte ad alta frequenza atriale ( 240 battiti/minuto ) e bassa, regolare, frequenza ventricolare ( 80 battiti/ minuti ).

Sei capre tra le 13 trattate con pacing atrioventricolare rapido sono morte improvvisamente dopo aver sviluppato segni di insufficienza cardiaca ad ultimo studio, mentre non è stata osservata alcuna morte tra le capre sottoposte a bassa frequenza ventricolare.

Secondo gli Autori i risultati di questo studio sperimentale hanno dimostrato che i cambiamenti della funzione e della struttura atriale che si sviluppano durante una tachiaritmia atriale cronica non sono correlati all'alta frequenza atriale stessa ma piuttosto alla concomitante alta frequenza ventricolare ed allo sviluppo di insufficienza cardiaca.

I cambiamenti nella funzione e nella struttura atriale, noti come rimodellamento atriale, rendono difficile il ripristino del normale ritmo cardiaco.

La pressione elevata e l'irregolarità della funzione di pompa, causata dall'alta frequenza atriale e ventricolare, a cui sono state sottoposte le capre nel primo gruppo è simile agli effetti proodotti dalle alte frequenze della fibrillazione atriale.

Trasferendo i risultati dello studio sperimentale ai pazienti con fibrillazione atriale, per prevenire lo sviluppo o inibire la progressione dell'insufficienza cardiaca è necessario mantenere bassa la frequenza ventricolare.

Fonte: Journal of Cardiovascular Electrophysiology, 2004

Xagena_2004