Sincope nei pazienti anziani


La sincope è un sintomo frequente nei pazienti anziani. La gestione diagnostica e terapeutica può essere complessa, in particolare negli adulti anziani con sincope e comorbidità o disturbi cognitivi.

La morbidità correlata alla sincope è più comune negli anziani e varia dalla perdita di fiducia, depressione o paura di cadere, a fratture e conseguente ricovero. Inoltre l’età avanzata è associata con morbidità a breve e lungo termine e a mortalità in seguito a sincope.

Un approccio standardizzato può dare una diagnosi definitiva in più del 90% dei pazienti anziani con sincope e può ridurre gli strumenti diagnostici e l’ospedalizzazione. La valutazione iniziale, che comprende l’anamnesi, l’esame medico, il test di ipotensione ortostatica e l’elettrocardiogramma ( ECG ), può essere più difficoltosa nell’anziano, specialmente per i valori limitati e la storia clinica, in particolare per le diagnosi di sincope neuro-mediata. Per questa ragione la valutazione neuroanatomica è un passo necessario per confermare un sospetto di sincope neuromediata.

La misurazione della pressione sanguigna ortostatica, l’head up tilt test, il massaggio del seno carotideo e il monitor cardiaco impiantabile sono metodi di analisi sicuri ed utili, in particolare nel paziente anziano.

Le cause più comuni di sincope negli adulti anziani sono l’ipotensione ortostatica, l’ipersensibilità del seno carotideo, la mediazione nervosa e l’aritmia cardiaca.

Le cadute inspiegabili nei pazienti anziani potrebbero essere correlate alla sincope, in particolare nei pazienti con amnesia retrograda.

Non ci sono differenze significative nel trattamento della sincope tra popolazione più anziana e più giovane, ma è necessario un approccio più specifico per l’ipotensione ortostatica, la terapia farmacologica e l’impianto del pacemaker. ( Xagena_2009 )

Ungar A et al, Minerva Medica 2009;100: 247-258