Le amfetamine riducono i sintomi del Parkinson in un modello animale
In un modello murino i sintomi che mimano la malattia di Parkinson sono stati revertiti dal trattamento con amfetamine, tra cui l’Ecstasy.
Lo studio è stato compiuto presso la Duke University.
La malattia di Parkinson insorge quando i neuroni che producono la dopamina nello striato vanno incontro a morte.
Nell’esperimento sono stati impiegati topi modificati in modo tale da non produrre dopamina a livello cerebrale.
Questi topi presentano i classici sintomi della malattia di Parkinson: rigidità muscolare, difficoltà nel movimento e tremori.
Quando i Ricercatori hanno trattato i topi con amfetamine, le difficoltà nel movimento sono scomparse.
Il composto più attivo è risultato l’MDMA ( MetilenDiossiMetamfetamina ), comunemente conosciuto come Ecstasy.
Si riteneva che il meccanismo alla base del miglioramento dei sintomi del Parkinson con le amfetamine fosse mediato dalla dopamina, ma l’impiego di topi non in grado di produrre dopamina fa ipotizzare che le amfetamine agiscano in altro modo.
Fonte: Duke University, 2005
Xagena_2005