Sclerosi multipla, forma progressiva: efficacia di Endoxan
In alcuni Centri si fa impiego della Ciclofosfamide ( Endoxan ) nelle forme progressive secondarie della sclerosi multipla, soprattutto dopo la mancata risposta al trattamento con Interferone beta-1b.
Medici del Dipartimento di Neurologia dell’ Hopital R. Salengro a Lille in Francia hanno studiato le caratteristiche cliniche in grado di predire una buona risposta al trattamento con Ciclofosfamide.
Sono state, anche, confrontate le risposte al trattamento con la Ciclofosfamide dei pazienti con sclerosi multipla progressiva secondaria e con sclerosi multipla progressiva primaria.
Lo studio ha riguardato 490 pazienti affetti da sclerosi multipla, di cui 362 con forma progressiva secondaria e 128 con forma progressiva primaria.
Un totale di 476 pazienti sono stati trattati per almeno un anno con una dose mensile di Ciclofosfamide associata a Metilprednisolone.
I pazienti, trattati con Ciclofosfamide, avevano presentato nell’anno precedente un peggioramento di almeno 1 punto alla scala EDSS ( Expanded Disability Status Scale ).
Dopo12 mesi di terapia con Ciclofosfamide, il 78.6% dei pazienti con sclerosi multipla progressiva secondaria ed il 73.5% di quelli con sclerosi multipla progressiva primaria hanno stabilizzato o hanno migliorato il loro punteggio alla scala EDSS.
La risposta alla Ciclofosfamide è risultata pressoché simile nelle due forme progressive di sclerosi multipla.
Ventidue pazienti hanno manifestato significative reazioni avverse, ed un paziente ha dovuto interrompere lo studio a causa di intolleranza al farmaco.
I pazienti, che hanno presentato un miglioramento alla scala EDSS a 12 mesi, presentavano un decorso progressivo medio della malattia più breve rispetto ai pazienti con malattia stabilizzata o peggiorata ( 5.1 versus. 7.1 anni; p = 0.02 ).
E’ stato anche osservato che coloro che a 6 mesi erano scarsi responder, lo erano anche a 12 mesi ( p < 0.001 ).
Questo studio ha dimostrato che la risposta al trattamento con Ciclofosfamide è migliore tra i pazienti con un decorso progressivo più breve della malattia.
Non sono state evidenziate differenze nella risposta al trattamento tra le due forme progressive di sclerosi multipla.( Xagena_2004 )
Zephir H, et al, J Neurol Sci 2004; 218: 73-77
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XagenaFarmaci_2004