Ocrevus approvato negli Stati Uniti per due forme di sclerosi multipla, la recidivante e la primariamente progressiva


L'Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ), ha approvato Ocrevus ( Ocrelizumab ) per due forme di sclerosi multipla: trattamento negli adulti della sclerosi multipla primariamente progressiva ( PPMS ) e della sclerosi multipla recidivante ( RMS ).

Riducendo il numero di linfociti B mediante il legame con il recettore CD20, l'anticorpo monoclonale è in grado di modificare profondamente il panorama dei trattamenti contro la sclerosi multipla.

Negli studi clinici OPERA 1 e OPERA 2, effettuati su quasi 1.700 pazienti con sclerosi multipla recidivante e pubblicati su The New England Journal of Medicine ( NEJM ), i pazienti randomizzati a ricevere Ocrelizumab hanno fatto registrare, rispetto al gruppo trattato con Interferone beta-1a, una riduzione del 47% nel tasso di recidiva, una riduzione del 40% nel peggioramento della disabilità e una riduzione del 95% nella comparsa di nuove lesioni a 3 mesi.

In un altro studio controllato e randomizzato di fase III, ORATORIO, effettuato su pazienti con sclerosi multipla primaria progressiva ( pubblicato su The New England Journal of Medicine ), il 33% dei soggetti trattati con Ocrelizumab ha presentato un peggioramento della disabilità a 3 mesi, contro il 39% del gruppo placebo.

Ocrelizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato che ha come bersaglio selettivo i linfociti B CD20-positivi, considerati tra i principali responsabili del danno mielinico e assonale osservato nella sclerosi multipla.

Ocrelizumab, pur legandosi alle cellule CD20+, non si lega invece alle cellule staminali o alle plasmacellule, permettendo di preservare alcune importanti funzioni del sistema immunitario.

La somministrazione di Ocrevus è risultata associata a un aumento del rischio di tumori, specie il tumore alla mammella, a infezioni respiratorie o cutanee nonché a reazioni correlate all'infusione come angioedema, ipotensione e tachicardia.

E' sconsigliata la somministrazione di vaccini vivi attenuati durante il trattamento. ( Xagena_2017 )

Xagena_Medicina_2017