Scompenso cardiaco acuto: Tezosentan non migliora i sintomi e gli outcome clinici
Le concentrazioni plasmatiche del peptide endotelina-1 ad azione vasocostrittrice risultano aumentate nei pazienti con scompenso cardiaco, e più alte concentrazioni sono associate ad outcome ( esiti ) non favorevoli.
Tezosentan è un antagonista del recettore dell’endotelina a breve durata d’azione, che viene somministrato per via endovenosa nell’insufficienza cardiaca.
Gli studi VERITAS ( The Value of Endothelin Receptor Inhibition With Tezosentan in Acute Heart Failure Studies ) sono stati condotti da aprile 2003 a gennaio 2005.
Sono stati arruolati pazienti ricoverati nelle precedenti 24 ore con dispnea persistente ed una velocità respiratoria di 24/min o maggiore, che riportavano 2 di 4 criteri:
1 ) elevate concentrazioni plasmatiche del peptide natriuretico di tipo B o peptide natriuretico N-terminale;
2 ) edema polmonare clinico;
3 ) insorgenza radiologica di congestione polmonare o di edema;
4 ) disfunzione sistolica ventricolare sinistra;
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale, all’infusione con Tezosentan ( 5 mg/ora per 30 minuti, seguiti da 1 mg/ora per 24 ore a 72 ore [ n=730 ], oppure placebo [ n=728 ] ).
Gli endpoint co-primari erano il cambiamento della dispnea ( misurata a 3, 6 e 24 ore mediante una scala analogica visiva da 0 a 100 ) nell’arco di 24 ore ( come area sotto la curva ) nei singoli studi, e l’incidenza di morte o peggioramento dell’insufficienza cardiaca a 7 giorni in studi combinati.
Dei 1435 pazienti, il 60% erano uomini; l’età media era di 70 anni.
La frazione d’eiezione ventricolare sinistra media ( misurata nel 59% dei pazienti ) era 29%.
I punteggi di dispnea al basale erano simili per entrambi i gruppi di trattamento.
Tezosentan non ha migliorato la dispnea rispetto al placebo in entrambi gli studi, con una differenza media di trattamento di –12 mm x h ( P= 0.80 ) mel primo studio, e –25 mm x h ( P=0.60 ) nel secondo.
L’incidenza di morte o peggioramento dell’insufficienza cardiaca a 7 giorni negli studi combinati è stata del 26% in ciascun gruppo di trattamento ( odds ratio, OR= 0.99, P=0.95 ).
L’analisi ha mostrato che l’antagonista del recettore dell’endotelina Tezosentan non migliora i sintomi o gli outcome clinici nei pazienti con insufficienza cardiaca acuta. ( Xagena_2007 )
McMurray JJV et al, JAMA 2007; 298: 2009-2019
Link: MedicinaNews.it
XagenaFarmaci_2007