Efficacia della Tirzepatide nei pazienti con insufficienza cardiaca a frazione di eiezione preservata associata ad obesità


Sono stati verificati i benefici della Tirzepatide ( Mounjaro ) nei pazienti con insufficienza cardiaca a frazione di eiezione preservata ( HFpEF ) associata ad obesità. Tirzepatide ha dimostrato di agire in modo efficace riducendo il sovraccarico di volume e pressione arteriosa, attenuando l'infiammazione sistemica e limitando il danno agli organi cardio-renali.

Tirzepatide appartiene alla classe degli agonisti recettoriali doppi per GIP e GLP-1. È stato sviluppato inizialmente per il trattamento del diabete mellito di tipo 2 e, in seguito, per la gestione del peso corporeo nei pazienti con obesità o in sovrappeso.

Lo studio SUMMIT ( Study of Tirzepatide in Participants with Heart Failure with Preserved Ejection Fraction and Obesity ), ha incluso pazienti randomizzati per ricevere Tirzepatide ( 364 pazienti, di cui 200 donne ) oppure placebo ( 367 pazienti, di cui 193 donne ).

Dopo 52 settimane di trattamento, Tirzepatide ha evidenziato in modo significativo miglioramenti clinici rispetto al placebo: la pressione arteriosa sistolica si è ridotta di 5 mmHg ( differenza stimata di trattamento (ETD), intervallo di confidenza (IC) al 95%: da -7 a -3; P minore di 0,001), il volume ematico stimato è diminuto di 0,58 litri (IC 95%: da -0,63 a -0,52; P minore di 0,001) e i livelli di proteina C-reattiva si sono ridotti del 37,2% (IC 95%: da -45,7 a -27,3; P minore di 0,001).

E' stato anche osservato un aumento del tasso di filtrazione glomerulare stimato ( 2,90 ml/min/1,73 m², IC 95%: 0,94 a 4,86; P = 0,004 ), mentre il rapporto albumina-creatinina urinario si è ridotto rispettivamente del 25% a 24 settimane (IC 95%: -36 a -13%; P minore di 0,001) e del 15% a 52 settimane (IC 95%: -28 a 0,1; P = 0,051).

I cambiamenti nei livelli di NT-proBNP (-10,5%, IC 95%: da -20,7 a 1,0%; P = 0,07) non hanno raggiunto una significatività statistica, diversamente dai livelli di troponina T, che sono diminuiti del 10,4% (IC 95%: da -16,7 a -3,6; P = 0,003).

Analisi post-hoc esplorative hanno inoltre dimostrato che la riduzione del volume ematico stimato era correlata a benefici clinici, tra cui la riduzione della pressione arteriosa, la diminuzione della microalbuminuria, un miglioramento del punteggio clinico KCCQ ( Kansas City Cardiomyopathy Questionnaire ) e l'incremento della distanza percorsa nel test dei 6 minuti.

La riduzione dei livelli di proteina C-reattiva è risultata associata a una diminuzione della troponina T e a un miglioramento della capacità fisica.

In conclusione, lo studio ha confermato il ruolo di Tirzepatide come strumento terapeutico innovativo e multifunzionale. Oltre a ridurre il sovraccarico di pressione e volume circolatorio e l'infiammazione sistemica, il farmaco ha mostrato una capacità di mitigare il danno d’organo a livello cardiovascolare e renale nei pazienti con scompenso cardiaco con frazione di eiezione preservata e obesità. ( Xagena_2025 )

Fonte: Nature Medicine, 2025

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