Insufficienza cardiaca: relazione tra gravità della malattia e depressione
La depressione è comune nei pazienti con insufficienza cardiaca, è prognostica per gli esiti avversi e presumibilmente legata alla gravità della malattia.
I fattori psicologici e fisiologici rilevanti per insufficienza cardiaca sono stati valutati nello studio HF-ACTION, un ampio studio randomizzato sul training aerobico nei pazienti con insufficienza cardiaca sistolica.
La relazione dei parametri oggettivi e soggettivi è stata confrontata con i punteggi della scala Beck Depression Inventory ( BDI ) per esaminare l'ipotesi che i sintomi depressivi fossero più associati alla percezione della gravità della malattia che ai marcatori oggettivi della gravità dell’insufficienza cardiaca.
Al basale, 2.322 dei 2.331 soggetti arruolati nel HF-ACTION hanno completato i questionari per valutare la depressione ( BDI ) e la qualità di vita ( Kansas City Cardiomyopathy Questionnaire [ KCCQ ] ).
I marcatori della gravità dello scompenso cardiaco comprendevano: frazione di eiezione, peptide natriuretico di tipo B ( BNP ) e consumo di ossigeno al picco ( utilizzando test da sforzo cardiopolmonare ed effettuando anche la valutazione della durata e del rapporto di scambio respiratorio ).
Le misure più probabili ad essere interessate dalla percezione dello stato funzionale includevano la classificazione New York Heart Association ( NYHA ) e il test di cammino per 6 minuti.
La valutazione oggettiva della gravità della malattia è risultata debolmente correlata (consumo di ossigeno al picco ) o non-correlata ( peptide natriuretico di tipo B e frazione di eiezione ) al punteggio Beck Depression Inventory.
Utilizzando l'analisi multivariata ( KCCQ non-incluso ), solo l’età, il genere, la durata del test da sforzo cardiopolmonare, la classe NYHA, la distanza percorsa in 6 minuti e il rapporto di scambio respiratorio al picco sono risultate indipendentemente correlate con i punteggi Beck Depression Inventory.
In conclusione, la depressione è risultata minimamente correlata con le valutazioni oggettive della gravità della malattia nei pazienti con insufficienza cardiaca, ma è risultata associata alla percezione della gravità della malattia da parte dei pazienti ( e dei medici ).
Valutare la depressione potrebbe aiutare a migliorare i sintomi nei pazienti con scompenso cardiaco. ( Xagena_2009 )
Gottlieb SS et al, Am J Cardiol 2009; 103: 1285-1289
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