Tumore differenziato della tiroide: significato clinico e valore prognostico degli anticorpi antiglobulina
Valori persistentemente elevati di anticorpi antiglobulina ( Ab-Tg ) in pazienti affetti da carcinoma differenziato della tiroide possono provocare interferenza nel dosaggio della tiroglobulina ( Tg ).
L’obiettivo di uno studio è stato quello di valutare l’uso degli Ab-Tg come marker di malattia in sostituzione della tiroglobulina.
Dal 1990 al 2004 sono stati trattati e seguiti 767 pazienti; il priodo di follow-up medio è stato pari a 6.9 anni.
Per l’analisi statistica sono stati considerati 32 pazienti Ab-Tg positivi dopo il trattamento ablativo con radioiodio.
Le ricorrenze sono state statisticamente significative quando gli Ab-Tg aumentavano nel tempo, rispetto a quando risultavano stabili o ridotti ( P<0.0001 ).
Tredici pazienti ( 40.6% ) presentavano tiroidite linfocitaria all’esame istologico post-tiroidectomia. La persistenza di tiroidite non ha modificato la possibilità di utilizzare gli Ab-Tg come marker di mallattia ( P<0.001 ).
L’analisi statistica ha rilevato significativa ( P<0.0001 ) la maggiore ricorrenza di malattia nel 31.2% dei pazienti Tg negativi e Ab-Tg positivi rispetto all’8.6% dei pazienti Tg positivi e Ab-Tg negativi.
L’analisi multivariata eseguita sulla totalità dei pazienti ha indicato come significativi per ricorrenza di malattia le metastasi linfonodali al collo ( P<0.001; odds ratio, OR=2.51 ) e gli Ab-Tg positivi ( P<0.001; OR=6.15 ).
Gli anticorpi antiglobulina devono essere sempre dosati con la tiroglobulina nel follow-up del carcinoma differenziato della tiroide, per determinare la riduzione di accuratezza della tiroglobulina, e poterli utilizzare come marker tumorali. L’indicazione degli Ab-Tg alla ripresa di malattia è data dal loro incremento nel tempo piuttosto che dal singolo elevato valore. Livelli elevati di Ab-Tg sono un fattore prognostico di possibile future ricorrenze di malattia. ( Xagena_2009 )
Pedrazzini L et al, Minerva Endocrinologica 2009; 34: 195-203
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