Profilassi tromboembolica venosa per le fratture dell'anca
I pazienti con fratture dell'anca sono ad alto rischio per lo sviluppo di tromboembolismo venoso. Per fornire una panoramica di cause, fattori di rischio, strategie di trattamento correnti e complicanze associate alla profilassi del tromboembolismo venoso sono stati riesaminati i migliori e più attuali dati di letteratura disponibili su questo tipo di profilassi nei pazienti con fratture dell'anca.
I dispositivi meccanici sono efficaci nel ridurre il rischio di tromboembolismo venoso per la frattura dell'anca, ma è frequente una scarsa compliance del paziente e i dispositivi non sono specifici per la profilassi del tromboembolismo venoso.
L'Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) riduce il rischio di tromboembolia venosa, ma non fornisce una protezione ottimale rispetto ad altri farmaci, pertanto non è raccomandata specificamente per la profilassi del tromboembolismo venoso.
Fondaparinux ( Arixtra ), Warfarin ( Coumadin ), Eparina a basso peso molecolare ed Eparina non-frazionata riducono il rischio di trombosi venosa profonda alla venografia, ma non vi sono prove sufficienti sulla riduzione dell'embolia polmonare fatale e di altre cause di mortalità.
Fondaparinux è considerato migliore e più efficace dell'Eparina a basso peso molecolare.
La profilassi farmacologica post-operatoria deve avere una durata di 28 giorni.
La profilassi farmacologica del tromboembolismo venoso deve essere somministrata a tutti i pazienti con frattura dell'anca, salvo controindicazioni.
Sono necessarie ulteriori ricerche per individuare un farmaco che abbia un'azione significativa sull'embolia polmonare fatale e su altre cause di mortalità, senza aumentare le complicanze emorragiche in questo gruppo di pazienti. ( Xagena_2010 )
Marsland D et al, Osteoporos Int 2010; 21: 593-604
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