Studio CHRYSALIS-2: l'iper-espressione di MET associata a una maggiore sopravvivenza senza progressione nel tumore al polmone non a piccole cellule trattato con Amivantamab e Lazertinib
I pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) in fase avanzata portatori di mutazioni comuni di EGFR, tra cui ex19del o L858R, che hanno presentato una progressione della malattia durante o in seguito al trattamento con Osimertinib, sono una popolazione con bisogni clinici ancora estremamente insoddisfatti. Per questa forma tumorale non esistono a oggi terapie mirate approvate e lo standard di cura è la chemioterapia con doppietta a base di Platino.
Sono stati presentati i dati della coorte D dello studio di fase 1/1b, in aperto, CHRYSALIS-2, che ha come obiettivo la valutazione della sicurezza e della farmacocinetica di Lazertinib ( Leclaza ), in monoterapia o in combinazione con Amivantamab ( Rybrevant ).
Questi dati, in linea con una precedente presentazione durante ASCO 2021, hanno indicato che l’analisi immunoistochimica per la mutazione MET, recettore del fattore di crescita degli epatociti, consente di identificare i pazienti che hanno maggiori probabilità di beneficiare del trattamento combinato di Amivantamab e Lazertinib.
Tra i pazienti con una iper-espressione di MET, determinata dall’analisi immunoistochimica, il tasso di risposta è stato del 61%, con una sopravvivenza senza progressione mediana di 12,2 mesi.
Al contrario, i pazienti con bassa espressione di MET hanno avuto un tasso di risposta del 14% con una sopravvivenza libera da progressione mediana di 4,2 mesi.
Questi risultati hanno confermato il potenziale di Amivantamab per il trattamento di una popolazione di pazienti ancora orfana di soluzioni efficaci.
Inoltre, i dati hanno evidenziato l’importanza dei test sui biomarcatori per accelerare la diagnosi e personalizzare il trattamento. ( Xagena_2023 )
Fonte: American Society of Clinical Oncology ( ASCO ) Annual Meeting 2023
Xagena_Medicina_2023