Cancro al polmone con mutazione nel gene EGFR: Osimertinib come terapia adiuvante ha dimostrato una sopravvivenza mediana libera da malattia pari a 65,8 mesi


I risultati aggiornati dello studio di fase III ADAURA hanno mostrato che Osimertinib ( Tagrisso ), ha prodotto un miglioramento clinicamente significativo e sostenuto della sopravvivenza libera da malattia ( DFS ) rispetto a placebo, nel trattamento adiuvante dei pazienti con cancro al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) in stadio precoce ( IB, II e III A ) che presentano mutazioni del recettore del fattore di crescita epidermico ( EGFR ), a seguito di resezione radicale.

A due anni dall’ultimo follow-up del 2020, offrendo a tutti i pazienti l’opportunità di completare tre anni di terapia adiuvante, Osimertinib ha ridotto il rischio di recidiva o di morte del 77% ( hazard ratio [ HR ] di 0,23; [ IC ] 95% 0,18-0,30 ) nei pazienti con stadio II-IIIA di malattia e del 73% ( HR 0,27; IC 95%, 0,21-0,34 ) nella popolazione globale dello studio ( stadio IB-IIIA ).
In entrambe le popolazioni di pazienti trattati con Osimertinib è stata osservata una sopravvivenza libera da malattia mediana di circa 5 anni e mezzo ( 65,8 mesi ).
Nelle stesse popolazioni di pazienti, la sopravvivenza libera da malattia mediana dei pazienti nel braccio placebo è stata pari a 21,9 mesi e 28,1 mesi rispettivamente.

Circa il 30% dei pazienti con cancro al polmone non-a-piccole cellule riceve una diagnosi di malattia abbastanza precocemente da poter essere sottoposto a intervento chirurgico con intento radicale, ma nonostante ciò la recidiva è ancora frequente nella malattia agli stadi iniziali.
Storicamente, circa la metà dei pazienti con tumore di stadio I-II e tre quarti dei pazienti di stadio III presentano una recidiva di malattia a 5 anni dall’intervento.

I risultati di una ulteriore analisi esplorativa pre-pianificata dello studio ADAURA hanno mostrato come Osimertinib abbia ridotto il rischio di recidiva a livello del sistema nervoso centrale ( CNS ) del 76% nei pazienti con tumore in stadio II-IIIA ( HR: 0,24; IC 95%, 0,14-0,42 ).

A 4 anni, il 90% dei pazienti nel braccio di trattamento con Osimertinib è risultato libero da malattia a livello encefalico ( IC 95%, 85-94 ) rispetto al 75% dei pazienti nel braccio placebo ( IC 95%, 67-81 ).
La recidiva di malattia a livello del sistema nervoso centrale è una complicazione frequente nei pazienti con tumore polmonare non-a-piccole cellule e mutazione di EGFR, ed è associata ad una prognosi particolarmente sfavorevole.

I risultati aggiornati dello studio ADAURA hanno mostrato che il trattamento adiuvante con Osimertinib non solo continua a prolungare la sopravvivenza libera da malattia dei pazienti con tumore del polmone in fase precoce con mutazione di EGFR dopo l’intervento chirurgico, ma nel tempo riduce anche il rischio di recidiva a livello del sistema nervoso centrale.

Questi dati confermano l’utilizzo di Osimertinib in adiuvante come standard di cura per questi pazienti, finora caratterizzati da alti tassi di recidiva e privi di opzioni terapeutiche mirate dopo la chirurgia.
Anche quando la malattia è diagnosticata in fase iniziale, i tassi di recidiva dopo la chirurgia restano elevati, indipendentemente dal ricorso alla chemioterapia post-operatoria: quasi la metà dei pazienti che ricevono la diagnosi in stadio IB e tre quarti di quelli in stadio IIIA vanno incontro a recidiva entro 5 anni. La tradizionale chemioterapia, infatti, non ha effetto significativo sulla diminuzione del rischio di recidiva di malattia locale o a distanza in percentuali superiori al 5%.

I risultati dello studio ADAURA hanno condotto, a maggio 2021, all’approvazione europea di Tagrisso nel setting adiuvante per i pazienti affetti da cancro al polmone non-a-piccole cellule in stadio precoce con mutazioni del gene EGFR.
I vantaggi ottenuti, in base ai risultati aggiornati dello studio, cioè una riduzione del rischio di recidiva o morte pari al 73% nella popolazione globale e una sopravvivenza mediana libera da malattia di circa 5.5 anni, sono significativi e definiscono un nuovo standard di cura.

La sicurezza e la tollerabilità di Osimertinib nello studio ADAURA sono risultate coerenti con il profilo già noto.
Non sono stati riportati segnali di sicurezza con la durata prolungata del trattamento.
Gli eventi avversi di grado 3 o superiore per tutte le cause sono stati osservati nel 23% dei pazienti nel braccio Osimertinib contro il 14% nel braccio placebo.

Il cancro al polmone è la causa principale di morte per tumore tra gli uomini e le donne, e rappresenta circa un quinto di tutti i decessi per cancro.
Il tumore del polmone si suddivide in tumore al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) e tumore del polmone a piccole cellule ( SCLC ), con l’80-85% classificato come tumore NSCLC.
La maggior parte dei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule presenta una diagnosi di malattia avanzata, mentre circa il 25-30% presenta malattia resecabile alla diagnosi.
La maggior parte dei pazienti con tumori resecabili ( stadio IB-IIIA ) sviluppa una recidiva nonostante la resezione completa del tumore e la chemioterapia adiuvante.
In assenza di programmi strutturati di screening, le diagnosi di cancro al polmone in fase iniziale vengono spesso rilevate solo quando il tumore viene identificato mediante indagini radiologiche effettuate per altre condizioni non-correlate.
Circa il 10-15% dei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule negli Stati Uniti e in Europa, e il 30-40% dei pazienti in Asia presenta mutazione nel gene EGFR ( EGFRm ). Questi pazienti sono particolarmente sensibili al trattamento con inibitori della tirosin-chinasi di EGFR ( EGFR-TKI ) in grado di bloccare le vie di segnalazione cellulare che guidano la crescita delle cellule tumorali. ( Xagena_2022 )

Fonte: Annual Meeting ESMO ( Società Europea di Oncologia Medica ), 2022

Xagena_Medicina_2022