Prolasso: colporrafia versus ricostruzione vaginale con rete
Un gruppo di Ricercatori del Royal Women's Hospital, a Melbourne in Australia, hanno condotto uno studio prospettico randomizzato e controllato per confrontare la ricostruzione vaginale con rete rispetto a quella con la tradizionale colporrafia per il trattamento del prolasso degli organi pelvici.
Sono state arruolate nello studio 139 donne con prolasso di stadio 2 o superiore in accordo con il sistema POP-Q ( Pelvic Organ Prolapse Quantification ) che necessitavano della ricostruzione della regione anteriore e posteriore.
Le donne sono state randomizzate a ricostruzione vaginale anteriore e superiore con rete ( gruppo rete, n=69 ) o a colporrafia tradizionale anteriore o posteriore ( gruppo colporrafia, n=70 ).
L’esito principale era l’assenza di prolasso di stadio POP-Q maggiore o uguale a 2 a 1 anno.
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Gli esiti secondari erano i sintomi, la qualità di vita e la soddisfazione relativa alla chirurgia.
Sono state prese in considerazione anche le complicazioni.
Il successo nel gruppo rete è stato del 81% ( 51 su 63 pazienti ) rispetto al 65.6% ( 40/61 ) nel gruppo colporrafia e non ha mostrato differenze significative ( P-value=0.07 ).
E’ stato osservato un alto livello di soddisfazione con la chirurgia e miglioramenti nei sintomi e nella qualità di vita a 12 mesi rispetto al basale in entrambi i gruppi, ma non sono emerse differenze significative tra i 2 gruppi riguardo agli esiti.
L’esposizione della rete vaginale si è manifestata in 4 donne nel gruppo rete ( 5.6% ).
Una dispareunia ( dolore sessuale ) de novo è stata osservata in 5 delle 30 ( 16.7% ) donne sessualmente attive nel gruppo rete e in 5 delle 33 ( 15.2% ) nel gruppo colporrafia a 12 mesi.
In conclusione, a 12 mesi, la chirurgia vaginale con rete non ha portato a una frequenza di prolasso significativamente inferiore rispetto alla tradizionale colporrafia. ( Xagena_2009 )
Carey M et al, BJOG 2009; 116: 1380-1386
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