Efficacia di Enzalutamide nel carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione
L’impiego dell’Enzalutamide ( Xtandi ) è risultato efficace e ben tollerato nel carcinoma della prostata progredito dopo il trattamento con Docetaxel.
Uno studio di fase III, randomizzato e in doppio cieco, è stato condotto per valutare l’efficacia e la sicurezza di Enzalutamide nei pazienti con tumore alla prostata resistente alla castrazione metastatico ( mCRPC ) precedentemente trattati con Docetaxel. Inoltre, nello studio è stata valutata la differente risposta al farmaco tra pazienti europei ( n=684 ) e nordamericani ( n=395 ).
Lo studio AFFIRM ha riguardato pazienti con diagnosi confermata di tumore metastatico alla prostata, livelli di testosterone minori di 50 ng/dL, in precedenza trattati con Docetaxel che hanno mostrato progressione della malattia. I pazienti sono stati assegnati in modo casuale (2:1) al trattamento con 160 mg/die di Enzalutamide oppure al gruppo a cui è stato somministrato il placebo per via orale.
L'endpoint primario era la sopravvivenza globale in un'analisi post hoc. Gli endpoint secondari hanno incluso la misurazione del livello di PSA, la risposta oggettiva dei tessuti molli e la qualità della vita correlata alla salute ( HRQL ) mediante il questionario FACT-P ( Functional Assessment of Cancer Therapy-Prostate ) per valutare la qualità di vita degli uomini con carcinoma alla prostata, la valutazione della progressione della malattia e del dolore ( misurato come incremento rispetto ai valori basali nella scala del dolore FACT-P ).
E' stato dimostrato che Enzalutamide ha significativamente migliorato la sopravvivenza globale rispetto al placebo sia nei pazienti europei che nordamericani.
La sopravvivenza globale media nei pazienti europei è risultata più lunga rispetto ai pazienti nordamericani. Tuttavia, l'effetto relativo del trattamento, espresso come hazard ratio ( HR ) con un intervallo di confidenza del 95%, è risultato simile nei pazienti di entrambe le provenienze: 0.64 per gli europei e 0.63 per i nordamericani.
I miglioramenti significativi degli altri endpoint hanno confermato ulteriormente i benefici apportati dal trattamento con Enzalutamide rispetto al placebo nei pazienti di entrambe le provenienze.
Il profilo di tollerabilità di Enzalutamide è risultato comparabile nei pazienti europei e nordamericani, gli eventi avversi più comuni riportati sono stati stanchezza e nausea. Quattro pazienti europei ( 4/461 trattati con Enzalutamide, 0.87% ) e un paziente nordamericano ( 1/263 trattati con Enzalutamide, 0.38% ) hanno manifestato convulsioni.
La differenza della sopravvivenza globale media è risultata in parte correlata al tempo di sviluppo del tumore alla prostata resistente alla castrazione metastatico e all'ingresso nello studio.
L’analisi post hoc ha mostrato che il trattamento con Enzalutamide è risultato efficace e ben tollerato nei pazienti affetti da tumore alla prostata resistente alla castrazione metastatico, che in precedenza avevano mostrato progressione della malattia durante il trattamento con Docetaxel, sia nel gruppo di origine europea che nel gruppo nordamericano. La sopravvivenza globale media è risultata superiore negli europei mentre il profilo di sicurezza è risultato paragonabile nei pazienti di entrambe le provenienze. ( Xagena_2015 )
Merseburger AS et al, BJU Int 2015;115(1):41-49
XagenaMedicina_2015