Mevrometostat, un inibitore di EZH2, associato a Enzalutamide migliora la sopravvivenza libera da progressione radiografica nel tmore alla prostata metastatico resistente alla castrazione


La combinazione di Mevrometostat, un inibitore di EZH2, con Enzalutamide ha più che raddoppiato la sopravvivenza libera da progressione radiografica ( rPFS ) nei pazienti con carcinoma alla prostata metastatico resistente alla castrazione ( mCRPC ). Il trattamento combinato La sopravvivenza mediana libera da progressione radiografica è stata pari a 6,2 mesi con Enzalutamide in monoterapia contro 14,3 mesi con l’aggiunta di Mevrometostat.
Inoltre, è stato osservato un miglioramento significativo nella risposta obiettiva e nei livelli di PSA ( antigene prostatico specifico ), seppur con un aumento degli eventi avversi.

Mevrometostat è un inibitore selettivo di EZH2, un enzima coinvolto nella regolazione epigenetica che favorisce l’aggressività tumorale e la resistenza ai trattamenti ormonali. A differenza di altre terapie per il carcinoma prostatico avanzato, Mevrometostat agisce con un meccanismo non-ormonale.

L’efficacia di Mevrometostat era stata dimostrata in monoterapia in uno studio di fase I. Tuttavia, la combinazione con Enzalutamide rappresenta un approccio innovativo per il trattamento del carcinoma alla prostata metastatico resistente alla castrazione.

Lo studio, randomizzato e in aperto, ha coinvolto pazienti con carcinoma alla prostata metastatico resistente alla castrazione precedentemente trattati con Abiraterone e già in terapia di deprivazione androgenica. Gli 81 pazienti inclusi avevano un’età mediana di 70-71 anni, e tra il 43% e il 45% aveva ricevuto una precedente chemioterapia con taxani. I risultati hanno mostrato che la combinazione di Mevrometostat ed Enzalutamide ha ridotto del 49% il rischio di progressione radiografica rispetto alla monoterapia con Enzalutamide.

Inoltre, nei pazienti con malattia misurabile, il tasso di risposta obiettiva è stato del 26,7% con la combinazione rispetto al 14,3% con la sola Enzalutamide. Anche i livelli di PSA si sono ridotti significativamente: il 34% dei pazienti trattati con Mevrometostat ha ottenuto una riduzione di almeno il 50% rispetto al 15,4% del gruppo trattato solo con Enzalutamide.

L’associazione di Mevrometostat e di Enzalutamide ha prodotto un aumento degli eventi avversi emergenti dal trattamento ( TEAE ). I più comuni nel gruppo combinato sono stati: diarrea (78%), riduzione dell’appetito (58,5%) e disgeusia (58,5%); nel gruppo trattato solo con Enzalutamide i più frequenti sono stati: astenia (42,5%), nausea (25%) e anemia (22,5%). Eventi avversi di grado 3 o maggiore si sono verificati nel 53,7% dei pazienti trattati con la combinazione, rispetto al 42,5% del gruppo Enzalutamide. Gli effetti collaterali più rilevanti nel gruppo combinato hanno incluso grave forma diarroica, neutropenia e sepsi. ( Xagena_2025 )

Fonte: American Society of Clinical Oncology ( ASCO ) Genitourinary Cancers Symposium, 2025

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