Carcinoma uroteliale: Pembrolizumab migliora la sopravvivenza, riducendo del 30% il rischio di mortalità


L'efficacia dell'immunoterapico Pembrolizumab ( Keytruda ) nel tumore della vescica è stato messo in evidenza dai dati aggiornati dello studio di fase III KEYNOTE-045.

Nel 2016 in Italia sono stati stimati 23.940 nuovi casi di carcinoma uroteliale, il tipo più frequente di tumore della vescica.

Lo studio KEYNOTE-045 ha valutato 542 pazienti con carcinoma uroteliale avanzato o metastatico con progressione della malattia durante o dopo chemioterapia.
A un follow up di 22.5 mesi la sopravvivenza globale mediana era di 10.3 mesi contro 7.4 mesi con la chemioterapia.

I pazienti trattati con Pembrolizumab hanno presentato una riduzione del 30% del rischio di mortalità.
Nei pazienti i cui tumori esprimevano PD-L1, è stata evidenziata una riduzione del rischio di decesso del 42%.

Questi dati confermano l'efficacia di Pembrolizumab, associando al vantaggio nella sopravvivenza anche una buona tollerabilità, particolarmente rilevante in una popolazione spesso caratterizzata da età avanzata e/o altre patologie.

E' molto importante continuare a monitorare l'andamento nel tempo di questi dati per cercare di capire quanti dei casi trattati potranno andare incontro a una cronicizzazione della malattia neoplastica.
La buona tollerabilità osservata è, inoltre, un buona premessa per possibili combinazioni con altri farmaci. ( Xagena_2017 )

Fonte: Congresso della Società Europea di Oncologia Medica ( ESMO ), 2017

Xagena_Medicina_2017