Laser KTP per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna
Un’alternativa al trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna è rappresentata dall’impiego del laser KTP ( Potassio-Titanil-Fosfato ) a 80 W.
È stata valutata l’efficacia e la sicurezza di questa procedura in pazienti affetti da ostruzione urinaria.
Complessivamente, 171 pazienti affetti da ostruzione vescicale sono stati sottoposti a trattamento con laser KTP a 80 W. Nel periodo preoperatorio, sono stati valutati: il punteggio IPSS ( International Prostate Symptom Score ), il flusso urinario massimale ( Qmax ), il volume prostatico e il volume urinario residuo post-minzionale ( PVR ).
Inoltre, sono state valutate le complicanze perioperatorie e le perdite ematiche, l’ospedalizzazione, la durata della cateterizzazione, il Qmax e il PVR postoperatori.
Dei 171 pazienti sottoposti a trattamento con laser KTP, ne sono stati valutati 143.
Il volume prostatico preoperatorio medio era pari a 43.9. Il 62.2% dei pazienti erano in terapia cronica con farmaci anticoagulanti orali o antiaggreganti ( Warfarin o Acido AcetilSalicilico 100 mg ).
L’energia applicata media è stata in media di 170 kJ.
Non vi sono state significative perdite ematiche o assorbimento di liquido durante il trattamento KTP.
I valori medi di Qmax pre-operatori e post-operatori erano, rispettivamente, pari a 3.4 e a 16.3,. Il volume urinario residuo post-minzionale è diminuito da 74±47.7 ml nel periodo preoperatorio, a 16.6±21.5 ml nel postoperatorio. La durata della cateterizzazione è stata di 1.4±0.8 giorni.
Dallo studio è emerso che il laser KTP per la prostata rappresenta un trattamento sicuro ed efficace per i pazienti affetti da ipertrofia prostatica benigna.
La procedura presenta un basso tasso di complicanze postoperatorie. Può essere impiegata nei pazienti ad alto rischio, soprattutto in quelli in terapia con farmaci anticoagulanti orali. ( Xagena_2010 )
Skriapas K et al, Minerva Urologica e Nefrologica 2010; 62: 151-156
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