Il trattamento miniinvasivo dell'incontinenza urinaria

A cura di M. Moretti, U. O. Urologia, Az. Osp. Villa Scassi, Genova

L'incontinenza urinaria è la perdita involontaria di urina al di fuori dell'atto volontario dell'urinare (minzione): può osservarsi sia nel sesso maschile che in quello femminile. Nel primo caso è spesso iatrogena, ovvero conseguenza di interventi sulla prostata o dopo asportazione della vescica. Nella donna è invece una comune conseguenza del parto ed è talvolta associata a prolasso. L'incontinenza di interesse chirurgico è quella da sforzo, ovvero la perdita di urina conseguenza di colpi di tosse o aumenti della pressione addominale che si realizza per una riduzione delle resistenze dell'uretra (normalmente maggiore della pressione all'interno del serbatoio dell'urina, la vescica); è una situazione invalidante con alterazione della qualità di vita, che può essere presente in varie fasce di età. Il trattamento chirurgico deve essere pianificato solo dopo una valutazione attenta con visita urologica accurata, ecografia perineale ( nella donna) per valutare la posizione e la mobilità dell'uretra ed un esame urodinamico (studio funzionale della vescica e dell'uretra per valutare la funzionalità della vescica e le resistenze uretrali). Oggi si può operare con tecniche miniinvasive che riducono la durata dell'intervento, la permanenza in ospedale (anche trattamento in day-hospital) e favoriscono la ripresa funzionale e lavorativa. Nella donna si tratta di posizionare, in anestesia spinale o locale, una "amaca" al di sotto dell'uretra con sua fissazione ai muscoli della parete addominale: ciò permette di non perdere urina sotto sforzo e non impedisce una normale minzione.Si tratta di una striscia di polipropilene che può essere inserita anche con la sola anestesia spinale e con un unica incisione nella vagina e permette un controllo immediato dell'incontinenza; la tecnica è efficacie nell'oltre il 95% dei casi e può essere associata alla chirurgia per il prolasso.
In caso di incontinenza maschile iatrogena, conseguenza di interventi per tumore alla prostata o vescica, è invece possibile "iniettare" nella parete dell'uretra delle sostanze , sintetiche o naturali, allo scopo di aumentare le resistenze dell'uretra stessa. In casi selezionati anche nell'uomo può essere applicata un amaca simile a quella per l'incontinenza femminile.
Giova sottolineare il fatto che il trattamento miniinvasivo, pur essendo efficace e duraturo nel tempo, non può essere applicato a tutti i pazienti e solo un corretto inquadramento può permettere il migliore trattamento.