Aumento della mortalità quando la cistectomia radicale viene posticipata oltre le 12 settimane nel carcinoma a cellule transizionali della vescica


Alcuni studi hanno documentato l’impatto negativo di un ritardo di 12 settimane tra la resezione del tumore della vescica muscolo-invasivo e cistectomia radicale.
Questi dati derivano da Centri terziari, nei quali le popolazioni di riferimento potrebbero confondere gli esiti.

Ricercatori dell’Urologic Diseases in America Project hanno esaminato l’impatto sulla sopravvivenza di un ritardo nella cistectomia radicale sulla base di dati rappresentativi degli Stati Uniti.

Dal Surveillance, Epidemiology, and End Results-Medicare dataset, sono stati identificati i soggetti con carcinoma a cellule di transizione della vescica sottoposti a cistectomia radicale tra il 1992 e il 2001.

Sono stati identificati 441 soggetti con carcinoma a cellule di transizione della vescica di stadio II sottoposti a cistectomia durante il periodo di studio.

Rispetto all’intervento chirurgico immediato ( entro 4-8 settimane dalla resezione transuretrale ) un intervallo più lungo prima della cistectomia ha aumentato il rischio sia di mortalità legata alla malattia sia di mortalità generale ( hazard ratio [ HR ] 2.0; P<0.01 e HR=1.6; P<0.01, rispettivamente, per ritardi di 12-24 settimane; HR=2.0; P<0.01 per mortalità malattia-specifica e generale per ritardi oltre le 24 settimane, a 1 anno dalla diagnosi ).

Le covariate associate alla mortalità generale comprendevano: età più avanzata ( HR=1.04; P<0.01 ) e comorbilità ( HR=2 per Charlson maggiore o uguale a 3 versus Charlson 0-1; P<0.01 ).

In conclusione, un ritardo nel trattamento chirurgico definitivo superiore alle 12 settimane era associato a un incremento del rischio di mortalità legata alla malattia e di mortalità per tutte le cause in soggetti con tumore della vescica di stadio II. ( Xagena_2009 )

Gore JL et al, Cancer 2009;115:988-996



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