Prostatectomia radicale perineale e prostatectomia radicale retropubica e minimamente invasiva: efficacia comparativa
Sebbene la prostatectomia radicale perineale sia stata ampiamente soppiantata dalla prostatectomia radicale retropubica e minimamente invasiva, ha rappresentato per molti anni l'approccio chirurgico predominante per il tumore alla prostata.
In uno studio basato sulla popolazione sono stati confrontati la pratica e gli esiti della prostatectomia radicale perineale versus la prostatectomia radicale retropubica e minimamente invasiva.
Sono stati identificati gli uomini con diagnosi di cancro alla prostata negli anni 2003-2005 che sono stati sottoposti a prostatectomia radicale perineale ( n=452 ), minimamente invasiva ( n=1938 ) e retropubica ( n=6899 ).
Sono state confrontate le complicanze postoperatorie e le stenosi anastomotiche a 30 giorni, l’incontinenza, la disfunzione erettile e la terapia del tumore ( terapia ormonale e/o radioterapia ).
La prostatectomia radicale perineale ha rappresentato il 4.9% delle prostatectomie radicali durante il periodo di studio e l'uso è diminuito con il tempo.
In base alle analisi del punteggio di propensione corretto, gli uomini sottoposti a prostatectomia radicale perineale, rispetto a quella retropubica, hanno avuto un periodo di ricovero più breve ( in media 2 giorni vs 3, P minore di 0.001 ), hanno ricevuto un minor numero di trasfusioni eterologhe ( 7.2% vs 20.8%, P minore di 0.001 ) e hanno richiesto meno terapie antitumorali aggiuntive ( 4.9% vs 6.9%, P = 0.020 ).
Confrontando la prostatectomia radicale perineale con la prostatectomia radicale minimamente invasiva, gli uomini sottoposti alla prima hanno richiesto più trasfusioni eterologhe ( 7.2% vs 2.7%, P=0.018 ) ma hanno avuto un numero inferiore di complicanze mediche varie ( 5.3% vs 10.0%, P=0.045 ) e di disfunzione erettile ( 1.4 vs 2.3/100 persone-anno, P=0.008 ).
In conclusione, gli uomini che si sottopongono a prostatectomia radicale perineale rispetto alla prostatectomia radicale retropubica e minimamente invasiva ottengono esiti positivi associati a un minore costo dell'intervento. ( Xagena_2011 )
Prasad SM et al, J Urol 2011; 185: 111-115
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