La malattie trasmissibili prevenibili con la vaccinazione
Ottimi risultati si sono registrati recentemente in Italia in termini di controllo di alcune malattie prevenibili con le vaccinazioni.
La difterite è stata eliminata e il nostro Paese ha da poco ricevuto la certificazione ufficiale di eradicazione della poliomielite.
Il tetano colpisce quasi esclusivamente persone anziane non vaccinate.
L' epatite B è in continuo declino, in modo particolare nelle classi di età più giovani, interessate fin dal 1991 dalla vaccinazione universale.
Non mancano, tuttavia, in Italia numerose malattie per le quali è necessario un controllo più efficace attraverso le vaccinazioni.
La vaccinazione contro il morbillo ( incidenza nel 1999 pari a 5,05 casi su100.000 ) è raccomandata, ma il livello stimato di copertura di immunizzazione è ancora il più basso tra i Paesi dell'Europa occidentale ( 56% nel 1998 ), con profonde differenze tra aree diverse del Paese.
La rosolia è ancora frequente ( incidenza di 5,76 per 100.000 ne11998 ) e nel 1999 sono stati denunciati in Italia più di 40.400 casi di parotite ( tasso di incidenza: 70,2 per 100.000 ), nonostante l'esistenza del vaccino combinato per parotite, morbillo e rosolia ( vaccino MMR ), il cui uso è però volontario, sebbene raccomandato .
L'incidenza della pertosse è ancora elevata ( circa 7 per 100.000 abitanti nel 1999, anno in cui sono stati notificati 3.797 casi ); la vaccinazione è volontaria ma il livello stimato di copertura vaccinale è stato piuttosto alto nel 1998 ( 87,9 %, con un intervallo tra il 70,5% ed il 97,6% ) nei bambini di 24 mesi di età.
Per quanto l'incidenza di epatite B stia lentamente diminuendo in Italia ( nel 1999 essa è stata del 2,74 per 100.000 ), il livello permane ancora fra i più elevati dell'Europa occidentale; la vaccinazione contro l'epatite B è obbligatoria in Italia per i bambini fin dal 1991 e la stima della copertura, osservata nel 1998, è stata a livello nazionale del 90%, con solo tre Regioni con copertura inferiore al 90%.
La vaccinazione contro l'Haemophilus influenzae di tipo B può anche prevenire forme invasive della malattia quali meningiti e polmoniti. La vaccinazione in Italia è volontaria ed il livello di copertura vaccinale è molto basso e non uniformemente distribuito nelle diverse Regioni.
L 'influenza rappresenta ancora, in Italia, un'importante causa di morte per patologia infettiva, e nel corso di epidemie estese il tasso d'attacco dell'infezione può variare dal 5% al 30%, con conseguenti importanti ripercussioni negative sull'attività lavorativa e sulla funzionalità dei servizi di pubblica utilità, in primo luogo di quelli sanitari. La copertura vaccinale negli anziani di età pari o superiore a 64 anni non ha superato nel periodo 1999-2000 il 41 % circa a livello nazionale.
La recente disponibilità di efficaci vaccini contro la varicella e contro le infezioni invasive da pneumococco, consente l' avvio di iniziative mirate di prevenzione vaccinale orientate alla riduzione dell'incidenza di queste importanti patologie.
Occorre procedere con decisione nella direzione della attuazione degli obiettivi adottati dall'OMS per questo gruppo di malattie:
- entro il 2007 il morbillo dovrebbe essere eliminato ed entro il 2010 tale eliminazione deve essere certificata in ogni Paese;
- entro l'anno 2010 tutti i Paesi dovrebbero avere un'incidenza inferiore ad 1 per 100.000 abitanti per parotite, pertosse e malattie invasive causate da Haemophilus influenzae di tipo B.
Essendo disponibili per queste malattie vaccini efficaci, questi risultati possono essere conseguiti attraverso una serie di iniziative che consentano il raggiungimento di appropriate coperture vaccinali.
In tale quadro è anche importante:
-individuare ed effettuare indagini rapide riguardanti gli eventi epidemici;
-sorvegliare la frequenza di eventi avversi associabili a vaccinazione;
-sorvegliare le infezioni nosocomiali e quelle a trasmissione iatrogena;
-controllare le patologie infettive acquisite in occasioni di viaggi;
-diffondere le informazioni sulla frequenza e prevenzione delle malattie infettive;
-partecipare efficacemente al sistema di sorveglianza epidemiologico per il controllo delle malattie infettive dell'Unione Europea;
-combattere il crescente problema della resistenza acquisita alla maggior parte degli antibiotici disponibili da parte di microrganismi patogeni, soprattutto batteri, con gravi implicazioni sul trattamento delle malattie infettive. Apposite Linee Guida sono state adottate dal Consiglio dell'Unione Europea nel 2000 e 2001 sull'uso prudente degli antibiotici nella medicina umana e in altri settori per minimizzare gli inconvenienti derivanti da questa situazione.
Appare nel prossimo futuro la possibilità di realizzare diversi nuovi vaccini tra i quali due in particolare di grande rilevanza:
1.vaccini anti-HIV. L 'Istituto Superiore di Sanità ( ISS ) ha recentemente sviluppato e brevettato un nuovo vaccino sia di tipo preventivo che terapeutico. Tale vaccino basato sull'uso della proteina regolatoria TAT o del suo DNA ha dato lusinghieri risultati di protezione nelle scimmie. In base a questi risultati l'ISS insieme ad altri Centri clinici nazionali inizierà in primavera i trials clinici di fase I.
Un secondo vaccino basato sull'uso di componenti strutturali ( Env, Gag ) del virus è stato sviluppato e brevettato dalla Chiron con risultati anche essi promettenti, la cui sperimentazione clinica di fase I inizierà entro l'anno. Recentemente l'ISS e la Chiron hanno realizzato un accordo per lo sviluppo di un vaccino combinato, che contenendo le tre componenti ( TAT, Env, Gag ) è destinato potenzialmente ad avere una maggiore efficacia rispetto ai singoli componenti;
2.vaccino anti-HPV. Si tratta di un vaccino terapeutico contro il carcinoma della cervice uterina brevettato negli Stati Uniti che inizia prossimamente il suo cammino sperimentale nella donna. Anche per questo vaccino l'Istituto Superiore di Sanità sta realizzando rapporti di partenariato con i produttori.
( Testo tratto da Piano Sanitario Nazionale 2003-2005 )
( Xagena_2003 )