Vaccino anti-COVID di AstraZeneca approvato nell'Unione Europea


L'Agenzia Europea dei Medicinali, EMA, ha approvato in modo condizionato il vaccino COVID-19 di AstraZeneca senza limitazioni d'età, anche se i dati sulle persone di età superiore ai 55 anni sono assai ridotti.

La maggior parte dei partecipanti agli studi condotti con il vaccino COVID di AstraZeneca aveva un’età compresa tra i 18 e i 55 anni.
Non ci sono ancora risultati sufficienti per i soggetti più anziani ( oltre i 55 anni ) in modo da fornire una previsione certa sull'efficacia del vaccino in questa popolazione.
Tuttavia, il Comitato scientifico dell'EMA ritiene che il vaccino sia in grado di offrire protezione, dato che una risposta immunitaria è stata osservata in questo gruppo di età e sulla base dell’esperienza con altri vaccini.
Poiché esistono informazioni affidabili sulla sicurezza in questa popolazione, gli Esperti dell’EMA hanno ritenuto che il vaccino possa essere utilizzato anche negli anziani.
Si attendono maggiori informazioni dagli studi in corso, che hanno arruolato una percentuale maggiore di partecipanti anziani.

Non è noto ancora se il vaccino COVID di AstraZeneca sia efficace di fronte alle varianti inglese e sudafricana.

In un report pubblicato sulla rivista The Lancet, il vaccino di AstraZeneca ( ChAdOx1 nCoV-19 ) è risultato efficace in media nel 70% dei casi. Più precisamente, l’efficacia era del 62% nel campione che aveva ricevuto 2 dosi piene e del 90% nel campione che aveva ricevuto prima mezza dose e poi una dose piena.
Questa discrepanza nei risultati ha indotto AstraZeneca ad avviare nuovi studi per validare gli esiti con il regime mezza dose più dose intera.

Il vaccino COVID-19 di AstraZeneca è costituito da un virus della famiglia degli adenovirus, che è stato modificato in modo da contenere il gene responsabile della produzione della proteina spike di SARS-CoV-2.
L’adenovirus di per sé non è in grado di replicarsi e non provoca la malattia. Una volta iniettato, il vaccino provvede a diffondere il gene di SARS-CoV-2 nelle cellule dell’organismo. A quel punto, le cellule utilizzano il gene per produrre la proteina spike.
Il sistema immunitario della persona vaccinata riconoscerà questa proteina come estranea e risponderà producendo le proprie difese naturali ( ossia gli anticorpi e le cellule T ).
Qualora, in un momento successivo, la persona vaccinata dovesse entrare in contatto con il SARS-CoV-2, il suo sistema immunitario riconoscerà il virus e sarà pronto a combatterlo: anticorpi e cellule T possono esercitare effetti sinergici nel debellare il virus, prevenendo il suo ingresso nelle cellule dell’organismo e distruggendo le cellule infettate, contribuendo pertanto a proteggere la persona contro il COVID-19. ( Xagena_2021 )

Fonte: EMA, 2021

Xagena_Medicina_2021