Viaggi & Salute: malattia del sonno
La tripanosomiasi africana, anche detta malattia del sonno, è causata dal Trypanosoma brucei ed è trasmessa attraverso la puntura della mosca tze-tze.
La tripanosomiasi africana si presenta in due forme: quella africana orientale, prodotta dal sottotipo rhodesiense, e quella africana occidentale, prodotta dal sottotipo gambiense.
L'infezione colpisce raramente i turisti. Sono maggiormente colpiti i contadini africani, che vivono in aree rurali e vicino ai parchi.
Non esiste rischio nelle aree urbane.
Dopo una settimana dalla puntura si manifesta un'ulcera, detta ulcera tripanosomica, dolorosa, che si risolve spontaneamente.
Successivamente si ha una disseminazione linfatica ed ematica, e comparsa di uno stato febbrile.
L'infezione può progredire fino a dare una meningoencefalopatia (stadio II della malattia).
La tripanosomiasi da sottotipo rhodesiense è caratterizzata da persistente tachicardia non correlata con la febbre. In alcuni soggetti non sottoposti a terapia possono comparire complicanze cardiache (aritmie, insufficienza cardiaca) , anche letali, prima del manifestarsi degli effetti neurologici.
Non esiste ad oggi nessun vaccino per prevenire la malattia.
Le mosche tze-tze sono attratte dai veicoli in movimento e dai vestiti colorati. Di norma i comuni repellenti non sono efficaci. Le mosche possono pungere anche attraverso i vestiti, pertanto i Centers for disease control (Cdc, USA) invitano i turisti a non visitare luoghi ad alto rischio di tripanosomiasi e, qualora ciò fosse necessario, raccomandano di munirsi di vestiti lunghi (in grado di coprire tutto il corpo), di una certa consistenza e di colore neutro (simile all'ambiente circostante).
I farmaci che trovano indicazione per il trattamento della tripanosomiasi sono: Suramina, Pentamidina ed Eflornitina.
Il Melarsoprol, un composto arsenicale, è molto tossico e dovrebbe essere usato con molta cautela. ( Xagena_2002 )
Fonte: Cdc
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