Incivo, un antivirale ad azione diretta nel trattamento della infezione da virus della epatite C genotipo 1
La Commissione Europea ha approvato Telaprevir ( Incivo ), un antivirale ad azione diretta ( DAA ), inibitore della proteasi, per il trattamento dei pazienti adulti affetti da infezione cronica da virus della epatite C ( HCV ) genotipo 1, in combinazione con PegInterferone-alfa e Ribavirina.
Negli studi clinici, Telaprevir associato a Interferone pegilato e Ribavirina, ha dimostrato di aumentare in modo significativo la percentuale di guarigione, intesa anche come il raggiungimento di una risposta virologica sostenuta ( SVR ), sia nei pazienti con infezione da HCV cronica genotipo 1 naive al trattamento, sia in coloro che hanno fallito un trattamento precedente, rispetto alla terapia standard basata solo su Interferone-alfa pegilato e Ribavirina.
L’approvazione si basa sui risultati di tre studi clinici di fase III in cui sono stati trattati 2.290 pazienti: gli studi ADVANCE, REALIZE e ILLUMINATE.
ADVANCE e REALIZE sono studi randomizzati, in doppio cieco, controllati verso placebo, che hanno analizzato la efficacia e la sicurezza di Telaprevir in combinazione con PegInterferone e Ribavirina, rispetto alla terapia standard ( che prevede i soli Interferone-alfa pegilato e Ribavirina ). I risultati hanno mostrato che il regime terapeutico a base di Telaprevir incrementa in modo significativo la percentuale di guarigione dalla infezione da HCV cronica genotipo 1, rispetto alla terapia standard nei pazienti naïve al trattamento ( 79% vs 46%, p<0.0001 ) e nei pazienti recidivanti ( 84% vs 22%, p<0.0001 ).
E’ stato, inoltre, dimostrato un significativo incremento della percentuale di guarigione nei pazienti con risposta parziale e non-responsivi a trattamenti precedenti con i soli Interferone-alfa pegilato e Ribavirina, cioè i gruppi di pazienti tipicamente più difficili da curare ( rispettivamente del 61% vs 15% e del 31% vs 5%, p<0.0001 ).
Lo studio ILLUMINATE ha dimostrato la non-inferiorità del regime terapeutico a base di Telaprevir della durata di 24 settimane, rispetto a quello di 48 settimane, nei pazienti naive al trattamento con infezione da HCV cronica genotipo 1, che hanno ottenuto e mantenuto una carica virale non-rilevabile alla 4.a e alla 12.a settimana di trattamento ( nota anche come risposta virologica rapida estesa o eRVR ).
Il profilo generale di sicurezza di Telaprevir è derivato dal programma di studi clinici di fase II/III. In questi studi l’incidenza di eventi avversi di intensità moderata è stata più alta nel gruppo che ha assunto Telaprevir rispetto al gruppo placebo ( entrambi i gruppi hanno ricevuto Interferone-alfa pegilato e Ribavirina ). Le reazioni avverse moderate riportate più di frequente ( incidenza maggiore o uguale a 5% ) sono state anemia, rash cutaneo, prurito, nausea e diarrea, mentre gli eventi avversi più frequenti di grado severo ( incidenza maggiore o uguale a 1% ) sono stati anemia, rash cutaneo, trombocitopenia, linfopenia, prurito e nausea.
Il rash è stato riportato dal 55% dei pazienti trattati con Telaprevir e più del 90% degli episodi andava da un grado di severità da lieve a moderata. Rash gravi sono stati riportati nel 4.8% dei pazienti trattati con Telaprevir. Questo evento avverso ha determinato la sospensione del trattamento nel 5.8% dei pazienti.
L’anemia si è presentata nel 32.1% dei casi, e ha causato la sospensione del trattamento nel 3% circa dei pazienti. ( Xagena_2011 )
Fonte: Janssen, 2011
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