Le lineeguida Usa sul colesterolo ampliano l'uso dei farmaci ipocolesterolemizzanti nel "management" del colesterolo


14 Luglio 2004

Le nuove lineeguida, pubblicate su Circulation, indicano che i pazienti ad alto rischio di infarto miocardico dovrebbero essere trattati in modo più intensivo.

L'aggiornamento alle lineeguida del National Cholesterol Education Program ( NCEP ) è stato approvato dal National Heart Lung and Blood Institute ( NHLBI ), dall'American College of Cardiology e dall'American Heart Association.

Le persone maggiormente interessate a questo "update" sono i pazienti ad alto rischio di infarto.
Con questo termine s'intendono i pazienti con malattia coronarica, o malattia vascolare cerebrale o periferica, o diabete, o con due o più fattori di rischio ( fumo, ipertensione ).
Questi pazienti presentano un rischio di infarto miocardico superiore al 20% entro 10 anni.

Per questi pazienti la soglia per il trattamento farmacologico passa da 130 mg/dL di colesterolo- LDL a 100 mg/dL.

E' stato abbassato il "goal" anche per i pazienti a rischio moderatamente alto, che passa da 130 mg/dL a 100 mg/dL.
I pazienti a rischio moderatamente alto sono quelli che hanno due o più fattori di rischio per la malattia coronarica, ed un rischio di infarto miocardico a 10 anni del 10-20%.

Secondo Forbes, si stima che i potenziali cittadini statunitensi che dovrebbero assumere i farmaci per abbassare il colesterolo passerebbero da 36 a 50 milioni, dopo la pubblicazione delle nuove lineeguida.

In realtà negli Usa sarebbero "solo" 10 milioni coloro che attualmente assumono ipocolesterolemizzanti.

Il trattamento anti-colesterolo più intensivo, indicato dalle nuove lineeguida, secondo la rivista americana, potrebbe avvantaggiare da subito due società farmaceutiche, Pfizer ed AstraZeneca.

Pfizer commercializza l'Atorvastatina ( Lipitor ), mentre AstraZeneca ha appena lanciato la Rosuvastatina ( Crestor ).

Nel prossimo futuro potrebbero trarre vantaggio anche Merck e Schering-Plaugh con l'associazione Simvastatina ed Ezetimibe ( Vytorin ).

Secondo Eric Topol, un cardiologo della Cleveland Clinic, molti pazienti potrebbero beneficiare di un abbassamento ancora più marcato dei livelli di colesterolo-LDL.


Fonte: Forbes


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