Uno studio non pubblicato mostrerebbe un aumento del rischio cardiovascolare dopo assunzione del Celebrex
3 Febbraio 2005
Il New York Times nella sua edizione del 1° febbraio ha riportato la notizia che Public Citizen, un’organizzazione di consumatori statunitense, ha chiesto il ritiro dal mercato dei due farmaci antinfiammatori di Pfizer, Celebrex ( Celecoxib ) e Bextra ( Valdecoxib ), a causa del potenziale rischio cardiovascolare.
Public Citizen ha inoltre inviato il 31 gennaio una lettera all’Agenzia per il Controllo dei Farmaci Usa, FDA ( Food and Drug Administration ), per informarla di aver scoperto da uno studio clinico di Pfizer, mai pubblicato, un significativo aumento ( di 3,6 volte ) di gravi eventi avversi cardiovascolari ed un aumento superiore a 2 volte dell’incidenza di morte cardiovascolare tra le persone con malattia di Alzheimer, trattate con il Celecoxib.
L’obiettivo dello studio della Pfizer, denominato IQ5-97-02-001, è stato quello di verificare se il Celecoxib potesse modificare la progressione della malattia di Alzheimer.
I pazienti sono stati assegnati in modo random a 200 mg di Celecoxib ( n = 285 ) 2 volte die, o a placebo ( n = 140 ).
Il periodo osservazionale è stato di 1 anno.
Il Celecoxib non ha esercitato alcun effetto sulla progressione della malattia di Alzheimer.
Secondo Public Citizen, nonostante lo studio fosse di dimensioni ridotte, la percentuale combinata di tutti i gravi effetti indesiderati cardiovascolari è risultata più alta tra i pazienti trattati con Celecoxib ( 7,7% ) rispetto a quelli trattati con placebo ( 2,1% ).
L’aumento del rischio di eventi cardiovascolari nel gruppo Celecoxib è stato 3,6 volte più alto ( p = 0,03 ).
Durante lo studio 2 pazienti sono morti per cause cardiovascolari nel gruppo placebo contro 9 nel gruppo Celecoxib ( p = 0,04 ).
Fonte: The New York Times, 2005
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