Tysabri non è il Vioxx
1 Marzo 2005
“ Tysabri non è il Viox ”.
Così ha intitolato un articolo Forbes nella sua edizione online del 28 febbraio.
Tysabri, il nuovo nome dell’anticorpo monoclonale Natalizumab ( già Antegren ), è stato sospeso dalla società produttrice, Biogen Idec ed Elan, dopo la comparsa di gravi effetti indesiderati.
Il Tysabri rappresenta la speranza di centinaia di migliaia di pazienti affetti da sclerosi multipla.
I risultati clinici erano brillanti.
Mentre era in corso uno studio clinico, due pazienti che stavano assumendo Tysabri in associazione ad Avonex ( Interferone beta-1a ) hanno sviluppato leucoencefalopatia multiforme progressiva.
Un paziente è morto.
Forbes elogia Biogen Idec per la tempestività dell’informazione e per la decisione di sospendere il farmaco per meglio valutare la sua sicurezza.
Le azioni di Biogen sono crollate del 46%, mentre Elan ha perso il 68%.
Ma il colpo più duro l’hanno ricevuto i pazienti affetti da sclerosi multipla.
La sicurezza del farmaco è stata messa in dubbio.
Ma rimangono i risultati di efficacia degli studi clinici, decisamente buoni.
Biogen ed Elan stanno riesaminando le cartelle cliniche e gli esami di risonanza magnetica per accertarsi se questi casi rappresentino una fatalità, o un limite dle farmaco.
Non è improbabile un ritorno del Tysabri in commercio, ma la decisione verrà presa probabilmente alla fine del 2005.
Il caso Tysabri ha aperto il dibattito sulla sicurezza dei cosiddetti farmaci biologici, i più recenti prodotti di biotecnologia.
Nei due pazienti Tysabri sembra aver riattivato il poliomavirus, un virus che è presente nell’80% dei soggetti sani.
Di solito il poliomavirus si attiva nei pazienti immunosoppressi, ma i due pazienti non lo erano.
E’ stato il trattamento prolungato con Tysabri a provocare la riattivazione del virus JC o l’associazione con l’Interferone beta-1a ?
Fonte: Biogen Idec, 2005
XagenaHeadlines2005