Le nuove frontiere della cardiologia: terapia anticoagulante e antiaggregante


24 Dicembre 2008 - Johnson& Johnson e Bayer stanno sviluppando Rivaroxaban ( Xarelto ).
L’obiettivo è quello di sviluppare un farmaco in grado di ridurre la probabilità di andare incontro ad un secondo infarto miocardico o ictus.

La terapia anticoagulante rappresenta ancora un campo di ricerca e sviluppo molto promettente.

Il mostro sacro è rappresentato dal vecchio Warfarin ( Coumadin ), entrato in commercio negli anni 50, dopo un’iniziale impiego come ratticida.

I tentativi tesi a creare un’alternativa al Warfarin sono finora fallti.
Da ultimo, Exanta ( Ximelagatran ), un inibitore diretto della trombina, il cui sviluppo clinico è stato sospeso nel 2006 a causa di una possibile epatotossicità .

Il successo di Plavix ( Clopidogrel ), che ha sostituito Tiklid ( Ticlopidina ), rappresenta un forte stimolo per l’industria farmaceutica a sviluppare antiaggreganti efficace e con un buon profilo di sicurezza.
Plavix, infatti, è il secondo blockbuster a livello mondiale dopo Lipitor ( Atorvastatina; in Italia: Torvast ) di Pfizer.

Circa il 10% dei pazienti con infarto miocardico o con altre sindromi coronariche acute va incontro ad un secondo evento nell’arco di un anno.

Clopidogrel e Prasugrel ( un nuovo farmaco di Eli Lilly e Daiichi Sankyo ) agiscono inibendo selettivamente il legame ADP ( adenosina-difosfato ) al suo recettore piastrinico. Questi farmaci non agiscono sulla trombina e sulla fibrina.

Rivaroxaban e Apiloxaban ( un farmaco co-sviluppato da Bristol-Myers Squibb e da Pfizer ) inibiscono il fattore Xa di coagulazione.

Shering-Plough sta sviluppando un antagonista del recettore della trombina ( TRA ) a livello piastrinico, SCH 530348. (Xagena_2008)

XageneFinanza2008