Bevacizumab prolunga la sopravvivenza nel carcinoma polmonare avanzato non-a-piccole cellule


Lo studio SAiL ha mostrato che il trattamento con Bevacizumab ( Avastin ) offre una sopravvivenza globale mediana di 14.6 mesi in associazione a chemioterapia in un'ampia popolazione di pazienti con tumore polmonare avanzato non a piccole cellule ( NSCLC ).

SAiL è uno studio di fase IV, in aperto, multicentrico, a singolo braccio che ha coinvolto 2.212 pazienti con carcinoma polmonare non squamoso non-a-piccole cellule, avanzato, metastatico o recidivante non precedentemente trattato.
L’adenocarcinoma era il tipo istologico più diffuso tra i pazienti ( 86% ).

L’obiettivo primario dello studio SAiL era confermare i dati di sicurezza e efficacia di Bevacizumab in associazione a una vasta gamma di regimi chemioterapici standard di prima linea in un'ampia popolazione di pazienti. L’obiettivo secondario era valutare l'efficacia di Bevacizumab ( sopravvivenza globale, tasso di controllo della malattia e tempo alla progressione ) e la sicurezza di Bevacizumab nei pazienti che sviluppano metastasi al sistema nervoso centrale durante il trattamento e nei sei mesi.

I pazienti sono stati trattati con Bevacizumab ( 7.5 o 15 mg/kg ogni 3 settimane ) associato a chemioterapia standard, fino a un massimo di 6 cicli, seguiti da un mantenimento con solo Bevacizumab fino a progressione di malattia.
Nella popolazione globale di pazienti dello studio SAiL è stata osservata una sopravvivenza generale di 14.6 mesi e un tempo alla progressione di 7.8 mesi, e nei pazienti con dati di valutazione del tumore è stato osservato un tasso di controllo della malattia di 88.7%.

Il tasso globale di emorragia nello studio SAiL è stato basso ( 3.6% ) e l'emorragia polmonare è stata un evento raro ( 0.7% ). Inoltre, solo due pazienti ( 0.1% ) hanno avuto episodi clinicamente rilevanti di emorragia cerebrale tra gli oltre 200 pazienti con metastasi al sistema nervoso centrale. ( Xagena_2010 )

Fonte: Lancet Oncology, 2010