Dibase nel trattamento e prevenzione da carenza di vitamina-D e nell'osteoporosi


Il Colecalciferolo, chiamato anche vitamina D3, rappresenta la forma inattiva e non-idrossilata della vitamina D3, subisce il processo di idrossilazione a 25 idrossi-Colecalciferolo a livello epatico, trasportato dalle alfa- globuline a cui è legato, successivamente viene nuovamente idrossilato a livello renale in 1,25 idrossi-Colecalciferolo che rappresenta il composto attivo della vitamina-D che esplica la sua funzione sul metabolismo calcio-fosforo.
Il Colecalciferolo che non è stato metabolizzato si accumula nel tessuto adiposo e nel tessuto muscolare, per poter essere disponibile a seconda delle necessità dell'organismo.
Il Colecalciferolo trova indicazione nel trattamento e nella prevenzione della carenza da vitamina D e nell'osteoporosi.

Posologia e modo di somministrazione - La dose di Colecalciferolo da somministrare e la durata della terapia deve essere stabilita, dal medico, in base alla gravità della patologia, al fabbisogno individuale e alle condizioni climatiche, in modo da mantenere i livelli sierici di calcio fisiologici ( 8.5-10.5 mg/dl ).
Il Colecalciferolo può essere somministrato per via orale con gocce o mediante iniezione intramuscolare.
Tenendo presente che un possibile sovradosaggio si può verificare quando si somministrano dosi maggiori di 100.000 UI al giorno, per lunghi periodi; nel trattamento e nella terapia di prevenzione delle ipovitaminosi e delle avitaminosi da vitamina D, la dose di Colecalciferolo da somministrare è di 1 fiala, ( 100.000 UI ),per iniezione intramuscolare, ogni 2-3 settimane. Le gocce orali possono essere somministrate in numero di 3-4, al giorno che corrispondono a 750-1000 UI di vitamina D3, oppure 20 gocce ( 5000 UI di vitamina D3 ), una volta alla settimana.

Effetti indesiderati - Generalmente il Colecalciferolo è ben tollerato, se la posologia è commisurata al fabbisogno del paziente, grazie anche alle sua proprietà farmacocinetiche di accumularsi a livello del tessuto adiposo e muscolare.
Nonostante ciò è possibile la comparsa di eventi indesiderati come: dolore addominale, nausea, vomito, diarrea, costipazione, sensazione di gusto metallico, secchezza delle fauci a carico dell'apparato gastrointestinale; possono manifestarsi disturbi dermatologici come rash e prurito, disturbi metabolici come anoressia e sensazione di sete; cefalea, stato confusionale, e a livello renale possono manifestarsi poliuria, insufficienza renale e nefrocalcinosi.

Controindicazioni e avvertenze - L'uso di Colecalciferolo è controindicato nei pazienti con manifesta ipersensibilità al principio attivo o agli eccipienti contenuti nella soluzione, è inoltre controindicato nei pazienti con ipercalcemia e calcificazioni metastatiche.
Cautela deve essere prestata ai pazienti con insufficienza renale, in cui è necessario controllare la calcemia e nei lattanti in cui si devono somministrare dosi di Colecalciferolo corrette.
Nel caso di lungo periodo di trattamento con Colecalciferolo si raccomanda il monitoraggio del livello di calcio sia nel sangue che nelle urine e la valutazione della funzionalità renale dosando la creatinina sierica.
L'uso di Colecalciferolo è controindicato nelle donne in gravidanza e durante l'allattamento.

Interazioni - Il Colecalciferolo interagisce con: 1) Antiepilettici e Barbiturici ( riduzione dell'effetto della vitamina D ); 2) Diuretici tiazidici ( aumento del rischio di ipercalcemia, poiché riducono l'eliminazione del calcio attraverso le urine ); 3) glucocorticosteroidi ( riduzione dell'effetto della vitamina D3 ); 4) glicosidi digitalici ( aumento del rischio di tossicità dei glicosidi digitalici che può provocare aritmia ); 5) antiacidi contenenti Alluminio ( diminuzione dell'assorbimento della vitamina D ); 6) Colestiramina ( riduzione dell'assorbimento della vitamina D ).( Xagena_2009 )

Nomi commerciali - Dibase, Tridelt


Fonte: Guida all’uso dei farmaci, V Edizione



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